In questo particolare periodo dell’anno dove l’industria sembra inseguire ossessivamente la così tanto bramata hit estiva, Joan Thiele sceglie di stare da un’altra parte. Non tanto perché non sappia farci ballare, anzi, ma perché, in fondo, la musica non dovrebbe avere stagioni né rincorrere calendari: Joanita fa quello che le riesce meglio, come vuole e quando vuole.
Allucinazione, pubblicato il 27 giugno per Sony Music/Numero Uno, è un atto di libertà, quasi spirituale, e rappresenta il terzo tassello che va a chiudere una trilogia, insieme a “Puta” e “Bacio sulla fronte”, manifesto di una femminilità complessa. Più che una canzone, sembra un rito condiviso tra sorelle sotto un cielo stellato, immerse nel deserto tra sabbia e polvere.
L’atto di devozione musicale di Joan Thiele
“La musica è il mio tempio
E dentro mi ci difendo dai pensieri del mondo”
È proprio così, Joan si dona completamente alla musica, come in un atto di devozione, quasi fosse una divinità da venerare. Non si limita a interpretarla, ma la incarna profondamente, con tutta sé stessa. E forse è proprio per questo che la Musica, in cambio, le restituisce una naturalezza disarmante nel creare: scrivere per lei sembra un gioco, ma è un gioco che prende molto sul serio.
La produzione, firmata da Joan stessa insieme a Emanuele Triglia, Zef e Adel Al Kassem, è caratterizzata da chitarre ruvide e magnetiche, un marchio ormai inconfondibile della cantautrice, che costruiscono un’atmosfera sospesa e ipnotica. La voce decisa, ma allo stesso tempo delicata, è la cosiddetta ciliegina sulla torta.
Allucinazione è essere sé stessi
“Scegli chi vuoi essere
È molto più semplice, babe bam bam”
Allucinazione è forse la risposta più semplice ad un mercato saturo in cui chi venera la fama e “taglia la strada con la fretta, cadrà”, perché è inevitabile quando si sceglie di bluffare per una manciata di streams. Joan Thiele non fa musica per piacere a tutti, fa musica per restare sé stessa: la Bandida, Puta Y Santa. Ed è proprio per questo che finisce per piacerci ancora di più.










