Il ritorno da leggenda di Dj Shocca con “60 HZ II”: lunga vita all’hip hop

da | Lug 1, 2025 | Interviste, Recensioni album

A ventun’anni di distanza da “60 HZ”, DJ Shocca torna con il secondo capitolo del manifesto e ne rinnova l’eredità nel migliore dei modi possibili.

Venerdì 27 giugno non è stata di certo una data come le altre per gli amanti del rap old school. Lo stavamo aspettando tutti da un po’: DJ Shocca (aka Roc Beats, o più semplicemente Matteo Bernacchi) torna con 60 HZ II e segna inesorabilmente un ponte con il passato e un punto di rottura con la “fast food music” odierna.

16 tracce, tra brani completamente inediti e remake di pezzi della pietra miliare “60 HZ”, oltre che ben 24 artisti coinvolti: Club Dogo, Clementino, Danno, Ensi, Ele A, Egreen, Ernia, Frank Siciliano, Guè, Ghemon, Gemitaiz, Inoki, Izi, Jake La Furia, Johnny Marsiglia, MadBuddy, Mistaman, Nitro, Neffa, Nerone, Primo, Silent Bob, Stokka e Tormento.
Il tutto sapientemente intervallato da tre intermezzi sonori, caratterizzati da drums calde e bassline uniche.

La missione di Roc Beats è stata tutt’altro che semplice (e a confermarcelo è stato proprio lui). 60 HZ II è più di una mera operazione nostalgia, è un lavoro ricercato e ambizioso che unisce grandi classici rivisitati in maniera magistrale, oltre che inediti estremamente solidi, ma soprattutto attuali. Rimanere così fedele ai valori del passato e continuare a tramandare un prodotto così real non è roba da tutti.

Abbiamo avuto il piacere di parlare un po’ in occasione dell’uscita di 60 HZ II

Partiamo in maniera spedita dicendoti che la copertina del disco ci ha molto incuriosito. Cosa ti ha ispirato nella realizzazione dell’artwork? In che modo prepara l’ascoltatore a immergersi nel disco?

“Sono stato ispirato da Atlante, dal concetto di quest’uomo con il peso del mondo sulle spalle e volevo comunicare un eroe del popolo, ma con il peso dell’hip hop sulle spalle. Quindi, dopo un brainstorming con Deemo, che ha curato tutto l’artwork del disco, abbiamo optato per un’estetica quasi brutalista che si ispira all’Est Europa in cui c’è questo artigiano del popolo, un uomo che lavora per un suono, per la sua gente ed è questo che voglio far vedere.
E la copertina prepara l’ascoltatore comunicando questi tipi di concetti che arrivano diretti, fondamentale per avere la chiave di lettura di 60 HZ II

Com’è stato lavorare ai remake di “60 HZ”?

“Tutti i remake sono stati sofferti perché per mia natura queste reinterpretazioni dovevano essere onorevoli rispetto agli originali. Per me è stata una missione importante che mi ha orientato verso la realizzazione di questo disco che ha reso onore a delle vibes create in altri tempi. Sono sempre io con qualche anno in più e con un po’ più di esperienza e saggezza” 

Cosa ci dici invece dei brani inediti?

“I brani inediti sono stati creati con la stessa convinzione del passato. Più di 20 anni dopo vogliamo dare un seguito al progetto con lo stesso senso di completezza sulle dita? Ecco qui, pezzi ex novo che stanno in piedi da soli, sono freschi e contengono la stessa solidità di quello che è stato ma senza nostalgia e con una contemporaneità indescrivibile, pazzesca”

Nella tracklist ci sono grandi, anzi grandissimi, ritorni. Vediamo anche qualche nome della generazione di mezzo (Ernia, Frah quintale, Izi, per citarne alcuni) e poi Ele A della New Gen. Com’è stato far incontrare (di nuovo) così tante penne e artisti di questo calibro?

“Chiaramente non è stato facile far incontrare così tante penne diverse, ma erano tutti pronti ad entrare nel progetto. 24 artisti sono parecchi e c’è stato un lavoro di estrema coordinazione con tutta la squadra, eravamo in sinergia totale per far incontrare tutte le parti e farle unire. Tutti sono stati disponibili e pronti fin dall’inizio ma è stato impegnativo e c’è voluto del tempo”


Passando alla dimensione del live: cosa ci dobbiamo aspettare dalla grande festa dell’1 ottobre all’Alcatraz?

“Sarà un’esplosione, aspettatevi di tutto! Sarà un impatto pazzesco con anche alcuni ospiti e vi aggiornerò a breve.”

Inutile dire che 60 HZ II è già scolpito nella storia della scena e celebra la leggenda DJ Shocca nell’Olimpo dei grandi.

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