Milano celebra Sfera Ebbasta: 4 sold out per il trap king

da | Apr 7, 2025 | #Cromosomiintour

Fiamme, visual mozzafiato e un Forum in delirio: Sfera Ebbasta trasforma Milano nel cuore della trap italiana, celebrando il suo successo con uno show monumentale e quattro serate tutte sold out.

Lo avevamo lasciato nove mesi fa, quando infiammava San Siro con un doppio sold out entrato nella storia. Ora Sfera Ebbasta è tornato, e lo ha fatto in grande stile: uno spettacolo che va oltre il semplice live, curato nei minimi dettagli, tra palco immenso, ledwall, effetti visivi futuristici e coreografie da urlo firmate Laccio. Un viaggio immersivo dentro la sua estetica, la sua storia e il suo successo.

Siamo stati alla seconda data del Trap King, sabato 5 aprile, ore 21:15 spaccate. Le luci si abbassano, la folla è in apnea. Un boato scuote l’Unipol Forum di Milano quando, avvolto in una lunga pelliccia e con una maschera nera a coprirgli il volto, Sfera Ebbasta fa il suo ingresso trionfale, al centro di due scale laterali affacciate sulla platea come in un film. Dietro di lui, palazzi di periferia prendono vita sui led. Il primo verso di “Visiera a Becco” introduce lo show, che più che un concerto, è una celebrazione del mondo di chi da Cinisello è arrivato ai piani alti senza dimenticare mai da dove viene.

Si parte subito forte con “Tik Tok”, “Panette” e “Brutti sogni”, una tripletta che incendia letteralmente il Forum. E quando parte l’inno “Quando dico money, mi rispondi gang”, il pubblico non delude. Al centro del palco, il triangolo di fiamme si accende, la pelliccia sparisce, e Sfera, più leggero, più diretto, si lancia in “OGNT” e “20 Collane”, icone del suo stile e della sua estetica.

Poi lo show si ferma, ma solo per un attimo. Parte un video manifesto, quasi una confessione: parole dure, vere, intime. “Le scelte sbagliate erano l’unico modo per uscirne… ci abbiamo visto l’equilibrio in mezzo al caos…”. Una riflessione a cuore aperto sul prezzo del successo, tra tetti stellati e solitudini dorate. È il passaggio chiave della serata: Sfera si racconta, si spoglia del personaggio e rivendica il percorso.

“Credevamo che i soldi ci avrebbero salvato e forse in parte avevamo ragione. Ci abbiamo sempre visto l’equilibrio in mezzo a quel caos e pensare di avere sempre tutto sotto controllo, ti rende fragile. Non è cambiare ciò che hai, ma cambiare il modo in cui tu guardi le cose. Il tetto stellato della Royce non è come le stelle che vedevamo da Cinisello e casa nuova sono solo 300 m² dove fumare da solo. Non c’è un posto giusto, non c’è un momento perfetto. Ci sono voluti anni per tutto questo e serviranno secoli per dimenticarlo. Ora nelle strade tutti sanno il mio nome.”

Il ritmo riprende con “Serpenti a Sonagli”, “No Champagne” e una celebrazione sentita: due date già archiviate a Milano, tutte sold out, e altre due ancora da vivere. L’Unipol Forum è sold out per quattro sere. E si sente.

Sfera celebra il suo successo a Milano

Con “Rockstar” le luci diventano da stadio, “Happy Birthday”, “Pablo”, “Calcolatrici” insieme a Baby Gang, e “Ricchi per sempre” segnano la fase più epica del live. “Bang Bang” alza la tensione, mentre “Tran Tran” arriva accompagnata da un tornado che esplode sul ledwall, sollevando pagine di riviste che volano via, come il passato.

Il cuore si stringe con “Cupido” e “Notti”, ma è con “15 Piani” che il Forum si trasforma: dietro di lui, le vetrate colorate ricordano quelle del Duomo di Milano, ma al centro del rosone brilla il simbolo “$€”. È la sacralità del successo che Sfera celebra, cambiando outfit e coprendosi di brillanti, letteralmente.

Il live continua con “Ciao Bella”, “Complicato”, “Momenti No”, “Anche Stasera”, “Gol”, “VDLC” e “Calcolatrici”, stavolta con i cerchi nel parterre. Da qui in poi: “G63”, “Alleluia”, “Piove”, “Bottiglie Privè”, “XDVR”, “Ciny” con il figlio Gabriel e “BRNBQ”. Un concentrato di radici, rivalsa e fuoco.

A chiudere, non poteva che essere lei: “Visiera a Becco”, quella con cui tutto è cominciato. Sfera non ha solo fatto un concerto. Ha portato in scena un pezzo della sua vita, tra ferite, risalite e il bagliore del successo. A Milano non ha solo celebrato un tour sold out: ha consacrato il suo nome anche se nella scena italiana non ce n’è bisogno. E oggi non ci sono più dubbi: tutti, ormai, sanno chi è Sfera Ebbasta.

Numeri da capogiro certificano il suo status: oltre 230 Dischi di Platino, 32 Oro, miliardi di stream e visualizzazioni, e un pubblico che lo segue ovunque. L’avventura nei palazzetti si conclude, ma il viaggio live di Sfera Ebbasta continua con un’estate piena.

Foto di Francesco Prandoni

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