Negrita: “Canzoni per Anni Spietati” e la musica come ribellione

da | Mar 28, 2025 | Recensioni album

Dopo sette anni di silenzio discografico, i Negrita tornano con “Canzoni per Anni Spietati”: un album crudo, lucido e viscerale, che racconta il presente con coraggio, coscienza e libertà.

Sette anni di silenzio discografico, poi un ritorno che non passa inosservato. Oggi 28 marzo esce Canzoni per Anni Spietati per USM/Universal, il nuovo album dei Negrita: un manifesto in nove tracce che non ha paura di sporcarsi le mani con la realtà. È un progetto che nasce da un’urgenza: quella di raccontare il presente con occhi aperti, cuore sveglio e parole che pesano.

Più che un disco, è un gesto. Una presa di posizione. Una dichiarazione di libertà artistica e intellettuale in un momento storico dove il pensiero indipendente sembra merce rara. Non a caso, i Negrita si rivolgono a quella “categoria dimenticata” dei liberi pensatori: coloro che osservano il mondo senza filtri, senza partito preso, ma con una coscienza critica e il coraggio di non voltarsi dall’altra parte.

Canzoni per Anni Spietati è un concept album che mescola racconto sociale e riflessione personale, dando voce a chi non si sente rappresentato. La tracklist include brani già usciti come Non Esistono Innocenti Amico MioNoi Siamo Gli Altri e Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra) . Quest’ultimo contro i padroni del mondo, un grido che non risparmia nessuno. Ogni canzone è un tassello di un mosaico complesso che affronta disillusione, desiderio di fuga, rabbia e speranza.

Il disco è politico, ma non nel senso di propaganda. Parla alla collettività, non da un palco ideologico, ma dal basso, dal quotidiano. Lo fa con la schiettezza di chi non ha niente da perdere e tutto da dire. E lo fa con un sound che, pur partendo da una matrice folk, esplora territori diversi, rifiutando i confini di genere. La scrittura resta il cuore del progetto: la forma canzone come veicolo per messaggi forti, diretti, mai scontati.

Tra i momenti più significativi ci sono due omaggi che raccontano molto dell’anima del disco. Song to Dylan è un tributo a Bob Dylan, simbolo di un cantautorato visionario e controcorrente che ha ispirato generazioni. Un modo per dire che lo spirito degli outsider è ancora vivo, e ha ancora molto da dire. L’altro omaggio è una nuova versione di Viva l’Italia di Francesco De Gregori: non un semplice tributo, ma una rilettura alla luce delle tensioni attuali, un modo per rimettere in discussione l’identità di un Paese che fa sempre più fatica a riconoscersi.

Le altre tracce completano un racconto coerente e potente, in cui ogni nota è al servizio del messaggio. C’è spazio per il dubbio, per l’autocritica, ma anche per un’energia che non si arrende. Perché se il mondo brucia, la musica può ancora essere benzina sulle coscienze.

I tempi sono spietati, ma la nostra risposta è viva, diretta, necessaria”

Canzoni Per Anni Spietati: un invito all’azione

Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra) apre il lavoro con un pugno in forma rock. Ispirato a “Masters of War” di Bob Dylan, questo brano non guarda al passato, ma affonda le mani nel presente. Guerre moderne, padroni travestiti da leader, propaganda e confini usati come armi: i Negrita ci mettono davanti al mondo così com’è e ci chiedono da che parte vogliamo stare.

Noi Siamo Gli Altri è una dichiarazione d’identità per chi non si sente rappresentato da nessuna etichetta. In un mondo che ci vuole o bianchi o neri, progressisti o conservatori, questo pezzo esalta quella zona grigia dove vive il pensiero libero, non allineato, consapevole.

Con Ama o Lascia Stare il sound cambia: un funk pieno di groove e leggerezza, che però custodisce un messaggio preciso. L’amore come unica risposta possibile all’odio, o almeno come via da non abbandonare mai. Se la scelta è tra amare o distruggere, la risposta dovrebbe essere ovvia.

Song to Dylan è un tributo elegante e sentito a Bob Dylan, ma anche un omaggio a tutta una filosofia di scrittura: quella che non cerca scorciatoie, che si diverte con le parole, che mette la verità prima della rima. È un brano acustico, intimo, che rispetta la tradizione e la reinterpreta con stile.

Non Esistono Innocenti Amico Mio è quasi cinematografica: campane, sirene, un’atmosfera da provincia italiana che si trasforma in un brano carico di realtà. La canzone scava nell’idea di colpa collettiva, nel silenzio che spesso ci rende complici. Nessuno è davvero innocente, sembra dire la band e prenderne coscienza è già un primo passo.

Poi arriva Buona Fortuna, un recupero dagli archivi: un brano del ’99 che torna alla luce con un nuovo abito ritmico, più veloce e tagliente. Un lavoro di riscrittura e reinvenzione che dimostra quanto la musica, se autentica, può vivere molte vite.

Dov’è che Abbiamo Sbagliato è forse il pezzo più autocritico del disco. Un’analisi generazionale senza sconti, in cui i Negrita si interrogano sul ruolo o sulla mancanza di impatto della loro generazione nel mondo di oggi. Una canzone rock che non urla certezze ma fa domande necessarie.

In Viva l’Italia la band si confronta con un classico di De Gregori. Ma non lo fa per nostalgia: lo fa per restituirgli senso oggi, rileggendo il testo alla luce delle ferite attuali del Paese. Un’operazione di rispetto, ma anche di attualizzazione, per ricordare che le parole giuste non invecchiano mai.

Infine, Non Si Può Fermare, cantata da Drigo, chiude il cerchio. Nata durante il lockdown, questa ballata toccante riflette sulla fragilità della nostra esistenza e sulla forza implacabile della natura. È una lettera d’amore all’estate, alla libertà, ma anche un promemoria: l’universo va avanti, con o senza di noi. E noi, spesso, dimentichiamo quanto siamo piccoli di fronte a tutto questo.

Canzoni per Anni Spietati è un disco che parla di vita vera, che prende posizione senza diventare slogan, che accarezza e colpisce allo stesso tempo.
I Negrita torneranno anche sul palco: da aprile prenderà il via il “Canzoni per Anni Spietati Tour 2025”, nei club più iconici d’Italia. Un’occasione da non perdere per chi vuole lasciarsi travolgere, per la prima volta dal vivo, dalle tracce del nuovo album e riscoprire quei pezzi storici che hanno reso la band una colonna portante del rock italiano.

I Negrita firmano un ritorno necessario, con la forza di chi ha ancora qualcosa da dire e il coraggio di dirlo ad alta voce.

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