Coma_Cose e la loro “VITA_FUSA”: Milano, attesa e l’amore che sopravvive

da | Mar 7, 2025 | Eventi, Recensioni album

Coma_Cose e il nuovo album “Vita Fusa”, un tour nei festival estivi e due date evento nei palasport per celebrare 10 anni di carriera.

I Coma_Cose celebrano dieci anni di musica con VITA_FUSA un album intenso che unisce poesia, sperimentazione e emozioni autentiche. Una raccolta di esperienze, emozioni e riflessioni di un percorso artistico che dura da un decennio. Oggi 7 marzo 2025, il duo milanese torna con VITA_FUSA, disponibile su tutte le piattaforme digitali e nei formati fisici vinile gold, vinile rosa e CD. Questo disco rappresenta una fusione tra passato e presente.

Il titolo dell’album, VITA_FUSA, è un gioco di parole che riflette il mondo dei Coma_Cose. Da un lato c’è il richiamo ai gatti, da sempre parte integrante del loro immaginario; dall’altro, la fusione artistica e sentimentale che li caratterizza, ma anche un riferimento al burnout emotivo, quella sensazione di essere sopraffatti dagli eventi, un tema più che mai attuale. E proprio questo concetto si ritrova anche nella copertina, dove compare un gattino bianco, simbolo di delicatezza e resilienza.

VITA_FUSA è un album che riesce a tenere insieme opposti, oscillando tra ballad malinconiche e brani dal respiro più ampio, con sonorità che vanno dal cantautorato alla psichedelia anni ’60, dal pop contemporaneo a contaminazioni elettroniche raffinate. Il risultato? Un disco intenso, suonato, poetico e ironico allo stesso tempo, capace di raccontare un nuovo capitolo della loro storia.

VITA_FUSA dei Coma_Cose ripercorre 10 anni di musica e vita

Noi di Cromosomi abbiamo avuto il privilegio di partecipare all’ascolto esclusivo di VITA_FUSA insieme ai Coma_Cose, immersi nell’atmosfera suggestiva dell’ottavo piano del rooftop del 21 House of Stories Navigli. Un luogo che, oltre a significare tanto per i protagonisti, con la sua vista mozzafiato su Milano, ha fatto da cornice perfetta a un album che racconta di incontri, nostalgia e rinascita. Dopo abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con i Coma_Cose, che ci hanno svelato retroscena e ispirazioni di questo nuovo capitolo della loro carriera.

Fausto e California si guardano indietro e raccontano le loro origini, gli inizi difficili, il passaggio dal lavorare in un negozio al riempire i palazzetti. Nei testi si respira un’aria nostalgica ma mai triste, perché ogni esperienza diventa materia per nuove canzoni.

Nel primo brano di VITA_FUSA i Coma_Cose raccontano la loro storia d’amore

Quando ti ho conosciuto apre il disco con un racconto d’amore vissuto come resistenza. È un inno all’amore come sopravvivenza: la narrazione di un incontro tra anime tormentate si sviluppa su un testo denso di immagini poetiche e street. 


“Eri uno che ti dice da una chitarra o da una prigione, il cielo è sempre a strisce.”

La scrittura di California e Fausto ci porta in un immaginario in bilico tra arte e sofferenza, tra musica e sopravvivenza. C’è qualcosa di poetico e al tempo stesso ruvido nel descrivere una persona attraverso il filtro delle cicatrici che porta addosso. L’amore qui non è una fuga romantica, ma una sorta di fronte comune contro un mondo ostile. C’è un senso di sfida, di resistenza contro le pressioni esterne: le critiche, le etichette, il cinismo dell’industria musicale (“le classifiche dei dischi in cui muoiono gli artisti”). È una dichiarazione di intenti che racconta molto anche della loro carriera: due outsider che, nonostante tutto, sono ancora qui, fedeli a se stessi.

Segue Cuoricini, il brano di Sanremo 2025. Si immergono nel tema delle relazioni nell’era digitale, ironizzando su come le emozioni siano filtrate attraverso il linguaggio dei social. I cuoricini fotografano perfettamente la superficialità di certi rapporti, in cui tutto si riduce a reazioni effimere. La canzone è una danza tra malinconia e sarcasmo, con il protagonista che si sente soffocato dall’ossessione per le conferme virtuali. Il contrasto tra l’amore autentico e il bisogno di validazione social emerge con forza, rendendo questa traccia anche un ritratto generazionale.

Sopravvivere insieme alla città e il bisogno di fuggire

Due gatti a Milano è una delle immagini più poetiche dell’album: due anime perse, due gatti randagi che si muovono tra i palazzi di Milano. Il brano è rivolto a chi cerca di trovare un senso tra le nevrosi metropolitane, con versi che evocano un senso di appartenenza precario.

Stiamo annegando a Milano, chissà chi ci aiuterà”

Un verso che racchiude la condizione di chi vive in una grande metropoli senza mai sentirsi davvero parte di essa. Un sentimento comune a tanti: Milano è il luogo dove tutto accade, ma allo stesso tempo può sembrare distante, impersonale, quasi estranea. In una società che spesso dipinge l’amore come un atto di salvataggio, i Coma_Cose ribaltano la prospettiva: l’amore non è salvarsi a vicenda, ma bastarsi. È un concetto semplice, ma potentissimo: essere lì, presenti, senza pretendere di aggiustare l’altro, ma semplicemente accettandolo.

Canzone Chill suona come una boccata d’aria in mezzo alla frenesia. I Coma_Cose evocano il sogno di una vita più semplice, lontana dalla pressione del successo e dalle regole imposte dalla società.

Basterebbe un capanno nel bosco per andarci a fumare se piove”

È un’immagine che parla di fuga, di libertà ricercata tra le piccole cose. Il sound rilassato accompagna un testo che oscilla tra desiderio di evasione e consapevolezza che, alla fine, anche nella routine c’è un rifugio sicuro.

Il fascino della dannazione e il fantasma dell’assenza

Malavita ci ha fatto ballare per tutta l’estate ed è quasi un racconto dal sapore cinematografico. Monnalisa è una figura femminile sfuggente, una “niña di mondo figlia del porto” che vive tra sogni infranti e un destino segnato. Il ritornello ripetitivo e ipnotico è anche una riflessione sul destino che non lascia scampo. Il testo ha un’intensità quasi noir. 

Posti vuoti è sospeso tra la nostalgia e la ricerca di qualcuno che ormai non c’è più. La metafora dei “posti vuoti” è usata in modo evocativo, rappresentando sia luoghi fisici che stati emotivi. Il verso “l’ultima foglia sul ramo non è quella più resistente, le fa solo paura cadere” è una delle immagini più potenti dell’album, una riflessione delicata sulla solitudine e sulla paura del cambiamento. 

Il peso del tempo e l’addio come rinascita

Il brano più narrativo dell’album, HONOLULU, una canzone dedicata a un amico perso lungo la strada. Si gioca sul doppio significato dell’addio, tra fuga e liberazione. L’amico non c’è più, ma il protagonista lo osserva con affetto e rammarico. Il sound ha una malinconia leggera, con un testo che alterna momenti ironici a riflessioni profonde sulla vita e sulle seconde possibilità.

Salici è uno dei brani più intensi, quasi una lettera aperta al passato. I riferimenti alla scena musicale, ai locali underground e alla nostalgia per un’epoca che va. Il passaggio del tempo e il modo in cui la musica accompagna la crescita personale. Il finale: “ho un’unica certezza: siamo ancora insieme”, un messaggio che chiude il cerchio.

I Coma_Cose chiudono VITA_FUSA con G.O.O.D.B.Y.E. una canzone che sembra un inno alla leggerezza. Il gioco sul titolo, scandito come un jingle, dà un tono ironico a un brano che in realtà parla di malinconia e di accettazione. “Abbiamo sempre scelto l’aranciata” è una frase che potrebbe sembrare banale, ma racchiude tutta la filosofia dei Coma_Cose: trovare poesia anche nelle scelte più semplici. Il brano è una celebrazione del lasciar andare, con la promessa di ricominciare sempre, “come i cerchi di un albero”.

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