Playlist iper-specifiche: romanticizzare la vita, una canzone alla volta

da | Mar 1, 2025 | News

Le playlist iper-specifiche sono il nuovo modo di vivere la musica: non più solo brani, ma vere e proprie colonne sonore per ogni momento della vita. Dalle feste alle passeggiate solitarie, queste raccolte musicali trasformano ogni esperienza in un racconto emozionante, ci fanno sentire capiti, in un viaggio sonoro che va oltre l’algoritmo

“POV: sei in bagno a una festa e senti la musica da fuori mentre ti guardi allo specchio”. No, non è l’incipit di un film, ma solo il nome di una delle tante raccolte musicali che si trovano su Spotify e YouTube.

Siamo nell’epoca delle playlist iper-specifiche, raccolte che non si limitano ad aggregare canzoni per generi musicali, ma raccontano vere e proprie esperienze, emozioni e situazioni.

Come ci dimostra il Culture Next Report di Spotify del 2024, per le generazioni più giovani la musica non è solo un sottofondo, ma uno strumento potente per raccontare la propria identità e dare senso ai momenti quotidiani. Creare continuamente playlist riferite a contesti e sensazioni specifiche riflette il sentimento di una generazione che cerca di romanticizzare ogni aspetto della propria vita, dando valore anche ai momenti più piccoli e trasformandoli in esperienze esteticamente ed emotivamente appaganti.

Certo, i meccanismi di profilazione e gli algoritmi delle app ci consentono ormai di avere una fruizione estremamente personalizzata – pensiamo ai Niche Mixes di Spotify, che creano playlist su misura in base ai nostri gusti più specifici. Ma questo non basta. Gli utenti non vogliono playlist fatte a misura, basate sui loro dati. Vogliono connessioni, vogliono sentirsi capiti e rappresentati.

Un fenomeno nuovo? I precursori delle playlist iper-specifiche

Creare raccolte musicali non è sicuramente un’invenzione recente. Già negli anni ’90 con i CD masterizzati e le cassette registrate c’era la possibilità di creare selezioni di brani da regalare a una persona speciale, da condividere con i propri amici o da ascoltare in cameretta.

Sebbene questi siano gli “antenati” delle playlist iper-specifiche di oggi, queste ultime sono diverse: non sono dedicate a una persona in particolare, ma per chiunque si immedesimi in quell’esperienza, stato d’animo o situazione. Sono raccolte universali.

Chi di noi non ha mai immaginato di essere in un videoclip musicale mentre era in macchina con le cuffie a guardare fuori dal finestrino? Chi di noi non si è mai sentito il protagonista di un film mentre camminava per strada con la musica nelle orecchie? Ecco, questi sono solo alcuni degli esempi di situazioni che le playlist iper-specifiche riescono a rappresentare e veicolare. Tutti abbiamo avuto il nostro momento di grande realizzazione esistenziale in un bagno di un locale affollato. E le raccolte musicali di cui parliamo sono qui per dirci: “Tranquilli, c’è una playlist anche per questo.”

Ma perché le playlist iper-specifiche ci piacciono tanto?

Perché ogni momento ha la sua colonna sonora

Tutto ciò che viviamo sembra diventare all’improvviso più intenso, se vissuto con la giusta musica. Un viaggio in macchina con gli amici, i finestrini abbassati e l’aria tiepida si trasforma in una scena di un film anni 2000 se c’è “Kids” dei MGMT in sottofondo.

Le playlist iper-specifiche giocano proprio su questa sensazione, romanticizzano le situazioni, trasformano la routine in esperienze uniche. E tutti amiamo quest’aura magica che si crea attorno ai momenti più banali.

Perché ci fanno sentire capiti

Quante volte abbiamo avuto la sensazione che solo noi provassimo quell’emozione? Poi abbiamo trovato una playlist con la colonna sonora perfetta per descrivere il nostro stato d’animo. Queste raccolte musicali ci dicono che qualcuno nel mondo si è sentito proprio come noi e creano connessioni invisibili tra sconosciuti.

Perché sono una forma di storytelling moderno

In un’epoca in cui tutto passa attraverso i social, le nuove generazioni hanno imparato a raccontare storie in mille modi diversi. Tra video brevi e immagini veloci, le playlist sono una nuova forma di narrazione, meno esplicita ma altrettanto efficace.

Ogni playlist è una storia. Non serve spiegare troppo: basta scegliere le canzoni giuste e dar loro un titolo evocativo per raccontare tutto. Nell’era della velocità e dell’iper-condivisione, questo tipo di raccolte musicali è il nostro spazio intimo, il modo più puro e istintivo di dire al mondo chi siamo, senza bisogno di parole.

Le playlist iper-specifiche non sono semplici raccolte di canzoni: sono piccoli universi emotivi in cui possiamo riconoscerci, sentirci rappresentati e, soprattutto, meno soli. Perché sapere che qualcun altro, da qualche parte nel mondo, ha avuto il nostro stesso mood e ha deciso di dargli una colonna sonora, ci fa sentire immediatamente compresi. E questo, nessun algoritmo lo potrà mai riprodurre davvero.

La Playlist di Cromosomi