Aperitivo di Peter White è il nuovo EP che segna uno switch nelle intenzioni e nelle emozioni dell’artista.
Nel caos della musica contemporanea fatta di schemi pretenziosi e parole che si perdono nel rumore, Peter White si ferma. Lo fa con un’intenzione precisa: rallentare, respirare, e raccontare. Aperitivo è il nuovo EP del cantautore romano in uscita oggi, manifesto di questa filosofia. Un viaggio musicale -anticipato dai due singoli L’ora d’oro e Tieni per me– che riesce a mescolare il sapore nostalgico del cantautorato italiano con una produzione super giovane e contemporanea.
Peter White, al secolo Pietro Bianchi, è un nome che da qualche anno si sta facendo largo tra i cantautori più interessanti della nuova scena pop.
Classe 1996, cresciuto tra le note di grandi autori italiani come Luigi Tenco e Gino Paoli, racconta spesso di come la sua passione per la musica sia nata durante i viaggi in macchina con la famiglia. Aperitivo è infatti un EP figlio di queste contaminazioni, diverso dagli ultimi progetti discografici dell’artista, che in questo disco si approccia alle sonorità che lo hanno fatto innamorare della musica: quelle del cantautorato italiano. Una scelta stilistica già intrapresa con gli ultimi due singoli usciti e che trova in Aperitivo la sua massima espressione.
Con L’ora d’oro, uno dei due singoli che preannunciano l’album, Peter White dimostra di essere un artista onesto.
Un artista alla continua ricerca di un’evoluzione stilistica e musicale, pur rimanendo fedele a sé stesso. Difatti, L’ora d’oro, è uno di quei singoli che ti immerge sin da subito in una narrazione fatta di dettagli – un tramonto che entra dalla finestra, i bicchieri, le impronte di un bacio sprecato sul vetro. Il singolo gioca continuamente con questa dualità tra immaginario e realtà, tra il bisogno di dire e quello di rimandare. C’è un’intimità palpabile, ma anche una dolce ironia che spezza l’eccessiva serietà.
Questi, quindi, i presupposti dell’album: produzioni curate ma minimali, chitarre morbide, ritmi che non si impongono mai, ma accompagnano. La voce di Peter è al centro, vulnerabile ma consapevole, come un narratore che ti sussurra all’orecchio senza forzare il tono. Peter White inaugura così una nuova fase della sua carriera: quella della consapevolezza. La libertà creativa gli permette di scavare più a fondo nella propria identità artistica, di esplorare senza compromessi quello che lo ha sempre ispirato: la semplicità dell’essere umano, la genuinità del semplicemente esistere.