Siamo ormai alla fine del 2024 ed in merito all’ambiente musicale c’è quello che ormai si può definire come concetto ricorrente. Tanta musica equivale a tante informazioni, e quindi maggiore difficoltà di riconfermarsi anche per i big. “DIO LO SA” è stato uno dei migliori dischi rap usciti quest’anno, con la volontà da parte di Geolier di riconfermarsi ancora. Parliamo di un disco di per sè già molto denso, con ben 21 tracce, anche abbastanza vario nei featuring, considerando comunque un maggiore apporto della scena rap. Ebbene, DIO LO SA – ATTO II può essere vista giusto come una deluxe, ma un ascolto approfondito ci mostrerà come dia una completezza diversa a un progetto complesso, di un artista che ormai cavalca la cresta dell’onda.
DIO LO SA – ATTO II è l’arte del reale
Geolier ha sempre avuto una dote di spicco, in linea con pochi altri artisti nel panorama underground italiano. Non importa in che direzione va un suo brano, dal banger al pezzo più profondo, la penna di Emanuele si distingue sempre dalle arte. La verità è il primo passo per addentrarsi in “DIO LO SA“, album che contiene storie e situazioni che sanno di reale. Questa deluxe dunque si può considerare come un’ulteriore esperienza del vero, per raccontare ancora, e continuare a mostrarsi al modo del rap, che Geolier conosce bene.
Su un progetto che risulta enorme, rispetto a molti altri, possiamo fare alcune considerazioni. Alcuni potrebbero ritenerlo dispersivo, visto che l’interezza dell’album conta 29 tracce. Eppure, dopo un ascolto di un’ora e mezza (forse un po’ lungo, concesso), potrete anche voi accorgervi di come l’artista mantenga una coerenza costante, cercando sempre di mantenere il suo suono. Del resto, ciò si notava persino nel brano per Sanremo, tendente a sonorità più pop ma comunque pienamente abbinato all’artista.
Il percorso di Geolier
Un altro passo in avanti, o forse un passo in un’altra direzione. DIO LO DA – ATTO II si può vedere in diversi modi, proprio perchè Geolier sceglie di continuare a dare un taglio personale alla sua arte. Sicuramente l’artista napoletano è rimasto nell’underground, nonostante l’esperienza sanremese che gli ha donato in cambio un boom di ascolti, ampliando il suo pubblico. Eppure, in questo album, si possono riscontrare anche approcci differenti, se si vogliono definire così, “contaminazioni”. Possiamo riscontrare questo anche ascoltando i featuring di questa deluxe: da una parte i CoSang, dall’altra Rose Villain.
Ed ecco che Geolier è rimasto fedele a se stesso, senza disperdere la propria personalità, ma cercando di ampliare la sua visione della musica. Il secondo atto di DIO LO SA ci permette di vedere la maturazione e maturità di un artista che non si approccia solo ai numeri, cercandoli a discapito di se stesso. Questa deluxe, come tutto il disco, è esattamente ciò che dovrebbe essere: l’arte del vero, di un rapper che sceglie di essere anche altro, restando vero.