Poco dopo il termine del loro ultimo tour e a otto mesi dall’uscita del singolo “Puntofermo”, il 15 novembre i Tiromancino tornano con Il Cielo. Il brano, colmo di sonorità e parole che rimandano a un clima onirico pregno di speranza, rievoca una sensazione di desiderio e cambiamento.
Abbracciami così mentre ti porto con me
In un posto che conosco a un passo dall’universo
Vedi una stella cadere e ti ritrovi a volare
Abbracciami così, sembra l’inizio di un film
Io e te e in sala scende il silenzio
Allora tienimi stretto mentre guardiamo sul tetto il cielo
Attraverso l’immagine di un cinema, il ritornello del brano trasporta l’ascoltatore all’interno di una sala immaginaria. Qui il silenzio è complice dell’intimità di due amanti che si tengono stretti in un abbraccio, mentre rivolgono i loro sguardi verso l’immensità del cielo.
Tra introspezione e speranza, Il Cielo dei Tiromancino diventa ispirazione
Il cantautore e regista Federico Zampaglione, frontman del gruppo Tiromancino, ha raccontato che l’ispirazione per Il Cielo è arrivata nei mesi precedenti alla stagione estiva.
Durante una lunga convalescenza post-operatoria, trascorsa su un letto ospedaliero tra introspezione e speranza, il cantante ha scritto un delicato messaggio musicale di conforto.
Il Cielo, visto attraverso una finestra d’ospedale, risulta dare manforte nel superamento di uno smisurato dolore. Quest’ultimo, apparentemente singolare, può in fondo accomunare tutti gli uomini, a prescindere da quale finestra lo si osservi.
La canzone e lo scenario rievocato disegnano la capacità di trovare rifugio nell’amore e nella musica. Anche nei momenti più difficili a cui andiamo incontro nel corso della nostra esistenza, i due elementi coesistono e sostengono chi riesce a scovarli.
E tu lascia andare tutto quello che oramai non sei più
Nel blu
Oltre ad essere il nome del brano, Il Cielo è metafora centrale di un luogo lontano che non va temuto, in cui è possibile intravedere e abbracciare la propria rinascita, lasciandosi alle spalle ciò che si è stati e non si è più.
Accompagnato dall’artista e amico Franco126 nella stesura del testo, Zampaglione realizza un inno alla vita per chiunque abbia bisogno di sentirsi accolto e compreso, trasformando un’esperienza personale in sentimento universale, dimostrando come la musica possa sempre rivelarsi potente veicolo attraverso cui guarire e ripartire.