Si chiama Festa l’ultimo singolo dei Fast Animals And Slow Kids uscito venerdì 20 settembre, in anticipazione del loro ottavo disco. “Hotel Esistenza” uscirà infatti il 25 novembre e sarà seguito da un tour super pubblicizzato che inizierà a dicembre.
I Fask avevano iniziato un cambiamento musicale già a partire dal 2019 con il disco Animali Notturni. Un cambiamento che sicuramente è stato ancora più evidente proprio negli ultimi singoli che anticipano il prossimo album, “Come no” e Festa.
La struttura di Festa è talmente pop che il ritornello sembra già sentito, in una o chissà quante canzoni.
A pensarci bene, è una struttura che ormai troviamo spesso nelle canzoni dei Fask: strofa-ritornello, strofa-ritornello, ponte-ritornello finale. Il ritornello sempre un po’ urlato, come per lasciare nella canzone qualcosa che faccia pensare a uno spirito rock. Il ponte sempre con quell’intento più lento e struggente, da occhi socchiusi e pugno stretto davanti al viso e sembra già di vedere Aimone Romizi, voce della band di Perugia, cantarlo così dal palco.
Proprio il palco è qualcosa che viene richiamato spesso nella pubblicizzazione Instagram di quest’ultima canzone e delle date del tour di dicembre per il nuovo album:
Per chi è uscito senza averne voglia, per chi ha fretta di andarsene, per chi è troppo stanco per ballare. Pronta per essere urlata in situazioni scomode o ai prossimi concerti.
Un marketing importante, quello che sta avvolgendo i Fast Animals And Slow Kids e questa canzone, Festa: una canzone per gente fuori posto.
Più che per gente fuori posto, il tema della canzone sembra dedicato a giovani adolescenti col dilemma “eccebombiano” dell’andare o meno a una festa. Il disagio, l’emarginazione, l’urgenza di sfogarsi, l’essere parte di una generazione incompresa, sono tutti elementi che facevano parte della musica dei Fask e che anche in questo singolo vogliono essere in qualche modo richiamati. L’associazione di questi con una canzone da ballare, più che da urlare, risulta davvero forzata.
“Essere la migliore versione di se stessi è sopravvalutato…” hanno scritto i Fask su Instagram parlando di Festa.
Ed è vero: non dobbiamo essere sempre bravi e perfetti in tutto. Questa ossessiva ricerca del miglioramento e della bravura è la schiavitù del bisogno d’accettazione e riconoscimento da parte degli altri.
Che questa sia o meno la versione migliore dei Fast Animals And Slow Kids non importa, o quanto meno, riguarda una questione di gusto musicale e di valore che si attribuisce alla coerenza. Potrebbe essere, però, importante non restare aggrappati a certi temi e significati del passato, quando la musica e l’immagine della band non li rispecchiano più. Come per un senso di rassicurazione, verso il vecchio pubblico e sé stessi. Come a dire -non siamo poi tanto diversi- invece di tagliar di netto, con coraggio, questo cambiamento che a tutti gli effetti c’è.
Ascoltando la canzone e facendo una metafora: se il successo pop e l’ambiente musicale mainstream sono la festa, i Fask dicono di non volerci andare e starci male, con un certo disagio. Eppure sono lì, anzi ormai sono parte dell’anima di quella festa. E, nonostante le dissimulazioni, si vede che ne sono contenti.
I Fast Animals And Slow Kids erano una band alternative rock italiana. La loro svolta It Pop era iniziata già da tempo: Festa è la canzone che l’ha consacrata.