Il nuovo Ep di Wayne, Una Notte A Milano, è l’ennesimo compitino dalle atmosfere 80’s privo di anima pubblicato quest’anno, ma scorre tranquillamente e gradevolmente.
Il 2016 è ormai un sogno: gli artisti di un epoca che ha segnato la musica italiana (nel bene e nel male) sono tutti in cima alle classifiche, ma hanno completamente abbandonato il sound delle origini e ciò che li ha resi pietre fondanti della trap italiana. Tra questi, si colloca il nuovo progetto di Wayne, ex membro della Dark Polo Gang.
Abbandonate le atmosfere cloud e sci-fi di “Succo Di Zenzero” e del suo seguito, uscito nel 2022, Wayne si è diretto verso altri lidi: quelli del synthwave e del pop anni ’80. Già in “Dirty Love” si era percepita la voglia di cambiamento dell’artista che si è consolidata con l’uscita del suo nuovo progetto, Una notte a Milano. Il disco, un Ep di 5 tracce, vede la collaborazione di Fasma, Edonico e Wax.
“Berlino”, brano d’apertura, ci catapulta in questo mondo di perdizione e velocità. Vivere veloci e dimenticare in fretta, con questa cassa dritta che lo fa da padrona. Testi semplici, poco memorabili e spesso eccessivamente stucchevoli. Menzione disonorevole la barra “Non so se siamo fatti o fatti per stare insieme” che ricorda il peggior Coez.
Wayne in Una Notte A Milano non dice niente, e quello che dice lo dice male. Però sembra divertirsi e trovarsi a proprio agio in questa nuova dimensione. E forse alla fine è la cosa più importante.
Menzione d’onore il featuring di Edonico in “Polline”, che riesce a dare la giusta chiave di volta al brano, con il suo falsetto limpido ed estremamente delicato. Wayne riesce a regalare una prestazione degna di nota per un pezzo che non lascia l’amaro in bocca ma che non riesce neanche ad entusiasmare particolarmente.
Wax e Fasma fanno quello per cui sono stati chiamati, ma non riescono ad andare oltre. E forse, non vogliono nemmeno farlo.
Il progetto, 13 minuti di musica, scorre velocemente e lascia al suo passaggio poco da ricordare. Non presenta grossi colpi di scena, né scivoloni disastrosi, e riesce a tenersi nel mezzo tra la decenza e il vuoto. Rimane comunque il pensiero che a Wayne manchi ancora un tassello per consolidarsi nella nuova scena pop a tutti gli effetti. E chissà che il prossimo disco non sia proprio quello giusto. In attesa di scoprirlo, rimandato a settembre.