Il 19 giugno 2024 segna l’inizio di un’avventura musicale senza precedenti: Max Pezzali ha finalmente dato il via al suo primo tour negli stadi! Con una carriera costellata di successi e canzoni indimenticabili, il cantante è partito da Torino per un viaggio che toccherà le principali città italiane.
38.125 sono accorsi allo Stadio Olimpico di Torino per assistere a uno spettacolo di emozioni forti, atmosfere nostalgiche e una celebrazione della musica che ha segnato generazioni intere. Max Pezzali fa risuonare le sue hit in un tour che già si preannuncia storico. Prodotto e distribuito da Vivo Concerti, il tour MAX FOREVER (Hits Only) è una vera e propria festa sotto palco. Sul palco con Max ci sono Giordano Colombo (batteria), Marco Mariniello (basso), Giorgio Mastrocola (chitarra), Ernesto Ghezzi (tastiere) e Davide Ferrario (chitarra e sequenze).
Abbiamo incontrato Max Pezzali poco prima che iniziasse il concerto.
“A 56 anni compiuti, sono uno dei più vecchi a iniziare un tour negli stadi, ma l’emozione è indescrivibile. Dopo le due date a San Siro del 2022 e il Circo Max dello scorso settembre, arrivare a un tour interamente negli stadi è davvero straordinario. Forse, riesco a gestire meglio questa emozione oggi rispetto a quando avevo 25 anni. All’epoca sarei stato sopraffatto dall’imponenza di un evento del genere. Ora, invece, ho il privilegio dell’età, che mi permette di godermi l’esperienza e le emozioni, riuscendo al contempo a mantenerle sotto controllo”.
Max ha scritto tantissime hit nel corso della sua carriera, e questo si riflette nella scaletta del suo tour. Il suo concerto è un viaggio musicale ricco di canzoni che il pubblico conosce e ama. Sotto il palco, i fan cantano e ballano senza sosta, creando un’atmosfera di puro divertimento e condivisione.
“La gestione della scaletta è una delle sfide più grandi. Decidere cosa includere e cosa escludere è sempre complicato, perché alla fine di ogni serata c’è sempre qualcuno che dice: “Quella canzone non l’hai fatta!”. Lo so, ma magari quella canzone non ha senso in quel contesto. Tuttavia, capisco che ognuno ha i suoi pezzi preferiti, quindi abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Abbiamo dato priorità a canzoni che non avevamo mai suonato o che avevamo eseguito solo durante il tour dell’uscita originale, quindi magari non le facevamo da vent’anni. Un classico esempio di questi pezzi dimenticati è “Ci sono anch’io”, dalla colonna sonora del film “Il pianeta del tesoro”. Questo film, per dare un’idea di quanto tempo è passato, è stato l’ultimo della Disney realizzato con la tradizionale animazione prima del passaggio alla Pixar. Abbiamo deciso di includere questa canzone nella scaletta come una sorta di novità dopo vent’anni.
Abbiamo anche sfruttato l’opportunità offerta dalla canzone “Discoteche abbandonate” per creare un’atmosfera da discoteca durante il concerto. Alcuni brani sono stati riproposti in una versione completamente diversa. Ad esempio, “Weekend” è presentata nella versione remixata che era stata pubblicata tempo fa. Questo ci permette di far ascoltare le stesse canzoni in una versione meno scontata e meno conosciuta, anche per chi le conosce già bene. Cercando di accontentare il più possibile tutti, è venuta fuori una scaletta oggettivamente lunga, ma molto divertente”.
Il palco è imponente. Sergio Pappalettera, che ha diretto la parte artistica, ha dato al concerto una nuova veste, capace di evocare la nostalgia che solo le canzoni di Max Pezzali possono risvegliare. Lo spettacolo inizia con un video in cui Max, nel suo garage, pulisce la sua Harley Davidson e trova una scatola di ricordi “MAX FOREVER”, piena di oggetti che lo hanno reso uno degli artisti più iconici della musica italiana.
Il concerto, strutturato come i capitoli di una sitcom degli anni ’90, ripercorre un periodo molto amato dagli italiani, creando un legame anche con chi non ha vissuto direttamente quegli anni.
Si ripercorrono gli anni passati attraverso canzoni che, arricchite da straordinari effetti visivi, prendono vita e lasciano il pubblico senza fiato. I LED riproducono vecchie TV a tubo catodico, creando un’illusione ottica 3D grazie alle dettagliate grafiche. La passione di Max per i fumetti è evidente in brani come Sei Fantastica, dove la storia di una “wonder woman” prende forma, o in Il grande incubo e Hanno Ucciso L’uomo Ragno, dove le immagini raccontano la storia dei personaggi in capitoli. Non mancano effetti speciali all’avanguardia, come in La dura legge del gol, dove volti di personaggi famosi, ricostruiti con l’AI, diventano parte di un album di figurine e cantano il brano, o durante Gli anni, dove i visual ricreano un annuario scolastico mostrando varie versioni di Max.
“Organizzare un tour diverso senza deludere chi ha apprezzato le date precedenti è stata una sfida. Abbiamo lavorato intensamente sull’aspetto visivo del concerto, e il risultato è stato sorprendente, tanto che anch’io sono rimasto stupito durante la data zero a Trieste. Alcune cose non le avevo immaginate così grandi. Ad esempio, un pupazzo di 10 metri: quando ti dicono 10 metri non ti rendi conto di quanto siano, ma quando lo vedi di persona capisci davvero la sua imponenza. Il merito di questo incredibile lavoro va a Sergio Pappalettera, che ha curato la parte creativa, visiva e concettuale del tour. Sergio è stato responsabile di tutta la grafica e l’immaginario dei nostri album sin dagli inizi, ed è il vero custode di ciò che abbiamo raccontato in trent’anni di carriera. Avevo pensato a un gonfiabile della Regina del Celebrità e, grazie al lavoro di Sergio e Giorgio, siamo riusciti a creare un palco che sembra un cartone animato. Ogni volta che salgo sul palco, mi sento immediatamente allegro. Sul palco, i personaggi delle canzoni prendono vita: la Regina del Celebrità, il deca di “Con un deca”, la radio di “Radio 1000 W”. È come se tutti si fossero uniti per raccontare questa storia sul palco. C’è uno storytelling incredibile che accompagna molte canzoni. Ad esempio, durante “Gli anni”, sullo sfondo c’è un video ispirato a uno dei più grandi video della storia della musica, “Weezer – Buddy Holly”, che mostrava un annuario scolastico. Nel nostro caso, si riproduce una sorta di Facebook, ma con le mie fattezze”.
Sul palco non possono mancare i gonfiabili degli Arbre Magique di Sei un mito, i cartelli di Nord Sud Ovest Est, le mille lire di Con un deca, il pallone da calcio di La dura legge del gol e la ragnatela di Hanno Ucciso l’uomo Ragno. Tutto questo è accompagnato dai colori vivaci che rappresentano l’allegria e l’energia che Max Pezzali ha sempre voluto trasmettere. Il tutto culmina con l’entrata spettacolare di un complesso di mariachi verso la fine dello show.
Sotto il palco di Pezzali, gli anni ’90 tornano a vivere in un’esplosione di energia e nostalgia. Ogni canzone è un viaggio nel tempo che riportano alla memoria i momenti più iconici di quel decennio. Gonfiabili giganti, cartelli stradali, vecchie lire e tanto altro creano un’atmosfera magica e coinvolgente. Il pubblico canta a squarciagola e balla senza sosta, trascinato dall’entusiasmo e dall’allegria contagiosa di Max. Un’esperienza imperdibile che rende omaggio a un’epoca indimenticabile.
“Gli anni ’90 sono diventati una sorta di decennio infinito perché rappresentano l’ultimo periodo del vecchio mondo e il primo del nuovo. Questo decennio portava con sé la speranza di un futuro migliore, mantenendo le certezze del passato. Chi ha vissuto quegli anni associa ogni cosa, una canzone, una serie TV, a una spensieratezza che non era solo legata alla giovinezza. Era un periodo caratterizzato da una leggerezza dovuta alla fiducia che sembrava pervadere tutto. Sembrava che tutto andasse per il meglio, con un ottimismo verso l’arrivo di internet e della tecnologia, senza ancora conoscerne gli aspetti negativi. Chi aveva trent’anni in quel periodo lo ricorda positivamente, perché, anche se non era necessariamente la loro età dell’oro, gli anni ’90 portavano con sé un grande ottimismo. La percezione generale era che il mondo stesse migliorando, con nuove opportunità e scoperte tecnologiche che promettevano un futuro brillante”.
Una delle caratteristiche che colpiscono di questo tour è la presenza di una banda.
“Abbiamo deciso di far precedere il nostro arrivo nelle città con una vera e propria banda musicale, che arriverà il giorno prima del concerto. Questa banda, con i vessilli del nostro tour, suonerà un medley delle mie canzoni, appositamente arrangiato per loro. La banda accompagnerà poi il nostro ingresso sul palco. Quindi, coloro che ci accolgono e scaldano l’atmosfera il giorno prima saranno gli stessi che apriranno il concerto. Siamo riusciti a creare una versione orchestrale delle mie canzoni per la banda, inclusa quella che apre il concerto, “Viaggio al centro del mondo”.”
Questo tour rappresenta un omaggio a un’epoca indimenticabile, e promette di lasciare un segno indelebile a tutti coloro che avranno la fortuna di partecipare.
Credit foto Alessandro Bremec