Johnny Marsiglia torna con Gara 7 tour dopo tanti anni in Calabria, propriamente nel club migliore dell’hinterland, ovvero il Mood Social Club.
Il 4 novembre Johnny Marsiglia si è esibito sul palco cosentino.
L’atmosfera elettrica ha ricreato il clima delle migliori jam session o delle freestyle battle. JM mancava da un po’ alla musica, precisamente da cinque anni. La svolta arrivata con la pubblicazione di Gara 7 ha accresciuto radicalmente lo stile identitario del rapper palermitano.
“Un disco sofferto” come sottolineato dallo stesso artista, che ha saputo coniugare il dolore con una certa abilità artistica e metrica. Il live al Mood Social Club è una vera e propria partita di NBA: attacca, schiva, difende e va a canestro con una tranquillità disarmante.
D’altronde Johnny Marsiglia non è proprio un novizio sul palco proprio per formazione e vederlo live, anche dopo anni, fa riflettere sulla sua attitudine al live. Un artista che sul palco ha la postura giusta parte già con un punto avanti; se poi si considera il fatto che Johnny Marsiglia possiede un tempo di esecuzione perfetto dei brani nella scansione del live. Un esempio è sicuramente il Red Bull 64 bars eseguito nella data cosentina, nel quale ha dato sfoggio della sua accuratezza metrica e in extrabeat.
Gara 7 tour è un live crudo, essenziale e vero.
Johnny Marsiglia ha curato molto il lato musicale del live. I brani di Gara 7 vengono realizzati praticamente nella loro totalità e nel live sono stati inseriti anche pezzi storici provenienti da Memory.
Proprio inerente a ciò si cita il momento in cui l’artista ha pensato bene di cantare Clessidra, pezzo realizzato in collaborazione con Davide Shorty, nonché una delle tracce più significative dell’intero panorama artistico di Johnny Marsiglia. Momento veramente alto per i nostalgici e per i fan più accaniti.
Poca scenografia, al minimo le realizzazioni artefatte e di contorno che avrebbero potuto inficiare il nucleo del live: la musica. L’unico brano eseguito in maniera diversa è stato Conversazioni con la costruzione di due ombre cinesi ovvero l’artista e la sua coscienza (o insicurezza).
Gara 7 tour merita per recuperare quella veridicità di un genere che si è trasformato e, spesso, snaturato. E’ altrettanto vero che lo stesso Johnny Marsiglia ha ricercato un rap molto più di coscienza e pensato. Ciò va sottolineato poiché l’evoluzione di un artista passa anche dalle scelte dello stesso e, per forza di cose, la resa dal vivo sarà nuova e inedita.