“Volevo solo parlarti” de La Municipàl: richiesta di ascolto in chiave elettro pop

da | Ago 30, 2023 | Recensioni singoli

Volevo solo parlarti è il nuovo singolo de La Municipàl, uscito venerdì 25 agosto, scritto da Carmine Tundo e prodotto da Ivan Rossi. Un brano che rispecchia palesemente l’animo Mundial di Carmine Tundo, ma che mantiene l’anima lessicale de La Municipàl. Si percepiscono le influenze del nuovo progetto, quell’elettro pop che mastica parole e sputa via […]

Volevo solo parlarti è il nuovo singolo de La Municipàl, uscito venerdì 25 agosto, scritto da Carmine Tundo e prodotto da Ivan Rossi.

Un brano che rispecchia palesemente l’animo Mundial di Carmine Tundo, ma che mantiene l’anima lessicale de La MunicipàlSi percepiscono le influenze del nuovo progetto, quell’elettro pop che mastica parole e sputa via un brano credibile, Volevo solo parlarti,  che regge il peso dei giorni che stiamo vivendo e li racconta.

Volevo solo parlarti è quella richiesta che inviamo a chi resta ferma sul balcone e non scende, a chi ci guarda da lontano ma non si avvicina per osservarci, a chi resta sull’avamposto a sentirci  e non si avvicina per ascoltarci. Un flusso di coscienza che annienta le paure, rende liberi di esprimersi. Si avverte una certa esigenza comunicativa, il bisogno di dover dire certe cose in un certo modo.

Quando tutto, e veramente tutto, diventa un pretesto per condividere il tempo e lo spazio, forse siamo di fronte a qualcosa di unico.

Volevo solo parlarti diventa una smisurata preghiera di faberiana memoria alla quale ci affidiamo.

Volevo solo parlarti
Di niente di particolare
Volevo solo parlarti
E restarti ad ascoltare
Volevo solo parlarti
Perché mi piace la tua voce
Con la cadenza un po’ francese
Dovuta agli avi di tua madre
Volevo solo parlarti
Di niente di particolare
Volevo solo parlarti
E restarti ad ascoltare
Volevo solo parlarti
Del mio bisogno di partire
E di una canzone che sto scrivendo
Per una ragazza su un balcone

Del suo amore per la Francia, di quella Parigi che ha visto con un altro, di quel telefono che non squilla mai, di quella voce che resta un bel ricordo, di quel balcone che ha la forma di un barcone che non parte mai.

Tra i silenzi e quel parlato solo immaginato passa un oceano, la Luna è sempre quella e sfiora entrambi, di quel piano sequenza frutto della nostra mente che vede solo due protagonisti: chi vuole parlare e chi non vuole ascoltare. Quel balcone resta un ostacolo oggettivo, le distanze non si assottigliano, resta solo il desiderio di dire in faccia quello che si prova.

E se questa luna potesse parlare cosa direbbe
Di ogni colossal girato dalla mia immaginazione
Che vincerei a mani basse l’Orso d’oro alla carriera
Ed ogni premio per la migliore sceneggiatura
E invece io
Volevo solo parlarti, oh-oh…

Un ritorno decisamente più elettro pop per La Municipàl, e noi siamo pronti a lasciarci trasportare da nuova musica, da nuove parole e da nuove trasformazioni. Il coraggio di rischiare, quasi con il rischio di snaturarsi, lanciare il cuore oltre l’ostacolo e farlo diventare ordigno, esplodere, radere al suolo e poi ricominciare.

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