Una semplice coincidenza o forse un fatto ricercato e studiato: il nuovo singolo di Carl Brave, Lieto fine, è uscito nella notte che seguiva immediatamente il passaggio della Roma in Europa League. La squadra giallorossa, allenata da mister Mourinho, ha raggiunto la seconda finale in campo europeo in due anni. Così il brano dell’artista romano diventa una sorta di inno celebrativo. Un canto d’amore alla città, non solo alla squadra che tifa. Eppure Lieto Fine nasconde una sorta di significato ulteriore, celato anche a causa del grande amore che sembra professare.
Proprio come una medaglia difatti il brano di Carl Brave ha due facce, l’una ben distinta, lucidata a dovere, quella che si vuole far vedere, l’altra girata, nascosta dall’ombra e dalla sofferenza che cela. Il lieto fine è unico ma anche duplice. Il lieto fine è la faccia lucidata della medaglia, brillante, quando lo si raggiunge come una finale, come un trofeo. Ma il lieto fine è anche Pellegrini, capitano della Roma, che alzava la Conference League al cielo meno di un anno fa. Eppure, come in ogni aspetto felice di ciò che siamo, di ciò che viviamo, c’è anche un retro polveroso, opaco, negativo.
Carl Brave parla al cuore, all’anima, di tutti coloro che il lieto fine lo stanno ancora cercando. Il cantante sembra non accontentarsi di aver vinto un trofeo nella stagione passata, quasi come se raggiungere un traguardo fosse l’unico scopo e la fine della gioia del percorso. Mantenendo la metafora calcistica romanista, in Lieto Fine c’è tutta l’intenzione di fare un salto avanti, alzando al cielo di Budapest quell’Europa League a cui tanto ambiscono i giallorossi. Qui si nasconde tutta la negatività, nel sogno, nel desiderio.
Il lieto fine va costruito, sudato, come 90 minuti di puro calcio, di pura adrenalina. Eppure quei 90 minuti, quella partita, nascondono tutto il dolore, la fatica e la paura di fallire. Come si contempla la vittoria, così si parla anche di fallimento. L’amore di Carl Brave per Roma, per la sua amata Roma, è un duello di inseguimenti, un amore che vive nel suo cuore, ma che allo stesso tempo delle volte sente naufragare.
Noi tra favole e favelas, non mollare mai la presa
Vinceremmo il premio strega se scrivessimo di noi
E mi butterò sull’alcool, e lo so che avrò la peggio
Come un pugile attempato contro un giovane se stesso
Cosa c’è davvero dentro Lieto Fine? Ci sono le sonorità a cui ci ha abituati il cantante romano, che però va in quella direzione identitaria dell’ambiente romano. Ascoltare questo pezzo è come tuffarsi tra i vicoli di Roma, sentendo profumi e sapori, ma anche odori sgradevoli. L’alcol, i canti e le lacrime degli ubriachi, il suono sentimentale delle strade della città eterna costellano il pezzo di un dolce Lieto Fine. Ma questa è solo una parte dell’atmosfera, perchè dall’altro lato ci sono le lacrime di un ragazzotto che, ubriaco, piange un amore perduto. Di contorno, il cielo che tuona, il dolore e l’angoscia che pervadono questo lato quasi catartico del pezzo.
Lieto Fine è il nuovo pezzo di Carl Brave che si pone come un Cicerone atipico, in missione per risanare ogni cuore frantumato e in cerca di un appiglio. Una canzone che ti porta all’interno quel lato di Roma che le guide turistiche non fanno vedere. Perchè se è vero che Roma è il Colosseo, l’Olimpico e così via, è anche vero che Roma è emozione, passione, cuori infranti e amore incondizionato. La città eterna si affaccia direttamente dal vostro cellulare, la trovate su Spotify. Titolo? Lieto Fine, di Carl Brave.










