“Arrivederci”: la rinascita di Maria Antonietta

da | Gen 25, 2023 | Recensioni singoli

Arrivederci a te e a tutto quello che ho sempre sbagliatoArrivederci a te e a tutto il potenziale che ho sprecato Non sentivamo parlare di lei, Maria Antonietta, da circa cinque anni. Ci aveva lasciato dicendo “io non ho intenzione di Deluderti, ma questa è la mia faccia” e recriminando “quanto vi affezionate facilmente alle […]

Arrivederci a te e a tutto quello che ho sempre sbagliato
Arrivederci a te e a tutto il potenziale che ho sprecato

Non sentivamo parlare di lei, Maria Antonietta, da circa cinque anni. Ci aveva lasciato dicendo “io non ho intenzione di Deluderti, ma questa è la mia faccia” e recriminando “quanto vi affezionate facilmente alle Abitudini, io non ne ho”. Era il 2018 e, da allora, silenzio stampa.

Forse per questo il suo ritorno non è affatto passato in sordina, ma ha risvegliato i cuori che anni fa sono stati strattonati e coccolati dai testi di Deluderti (2018), Sassi (2014) e Maria Antonietta (2012). È quindi il momento di un quarto album? Sì, decisamente sì.

È lei stessa, Letizia, a confidarci che i tempi sono maturi per un nuovo progetto musicale, inaugurato proprio da un Arrivederci:

Sì, sono tornata per fare un brindisi con voi, per brindare a tutto quello che abbiamo sbagliato, a tutto il potenziale che abbiamo sprecato, a chi se n’è andato & soprattutto a chi è restato. Voglio per me solo i giorni più belli, le briciole le lascio agli uccelli.

Arrivederci è un nuovo inizio: per saper accogliere ciò che di bello la vita ci riserva è necessario saper abbandonare le non priorità, lasciarsi alle spalle gli sbagli, il potenziale sprecato e i comportamenti che amiamo meno (degli altri e di noi stessi, capiamoci).

Arrivederci è saper guardare, passeggiare, ballare altrove.

Arrivederci non è un Addio:

Questa è una canzone dedicata ad un assente. (Forse a più di uno). Nessuno di loro, neanche in cambio di una carezza, mi impedirà di dire finalmente Arrivederci: arrivederci a te e a tutto quello che ho sempre sbagliato, arrivederci a tutto ciò che avrei potuto dire e fare di meglio, arrivederci al potenziale che ho sprecato.

Arrivederci, ti lascerò alle mie spalle, ti priverò del tuo potere, ti costringerò a stare zitto, tu che quando ci sei stato non mi hai resa migliore e ora che non ci sei, continui a sibilarmi parole cattive nelle orecchie. Dovessi stare qui in ginocchio per tutta l’eternità, ora mi lascerò tutto alle spalle.

E sì, arrivederci, sarà per un’altra occasione, o probabilmente a mai più…

È che a volte c’è solo bisogno di una carezza. Niente di più. Ed è proprio lì che probabilmente sbagliamo: ci accontentiamo. Pretendiamo tanto, ma alla fine ci bastano le briciole. Maria Antonietta canta Arrivederci (anche) a questo:

Le briciole sai (Lo sai?)
Le lascio agli uccelli (Cip-cip-cip)
Voglio per me (Solo per me)
I giorni più belli (Pa-pa-pa)

ed è una consapevolezza maggiore rispetto a Quanto eri bello:

Ma quanto era bello
Io volevo solo portarlo a letto
E la sola cosa al mondo
Che volevo era essere felice ad ogni costo

in cui la ricerca della felicità emotiva era ancora strettamente legata a un’altra persona.

Arrivederci, invece, è una rinascita, l’inizio di una vita dove germogliano i fiori dell’emancipazione, del riscatto, dell’amore.

Che poi, se solo tenessimo presente che fra l’ultima parola detta e la prima nuova da dire è lì che abitiamo, riusciremmo ad apprezzare ancora di più lo spazio tra un Arrivederci e un nuovo Ciao.

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