Con un’esibizione a sorpresa sul tetto dello Sparwasser a Roma, Galeffi ha annunciato l’uscita del suo nuovo singolo Appassire alla mezzanotte dell’11 marzo. Ma il cantautore romano sembra non voler smettere di sorprenderci. Così allo scoccare della mezzanotte, Galeffi rilascia anche Due Girasoli.
Ed è con questi brani che l’artista pianta i semi del suo nuovo percorso artistico, dopo due anni di stop. La voce delicata e le melodie morbide accompagnano pensieri pesanti. Galeffi ci trasporta nel suo giardino interiore, dove ci troviamo ad essere cullati da quella malinconia che ci portiamo dentro.
Ma cosa succede se le piante del nostro giardino sono appassite?
In Appassire, Galeffi caratterizza perfettamente lo stato d’animo dello spleen. Le piante non hanno dato i fiori che ci aspettavamo, ma ci hanno donato pensieri opprimenti ed ennui. Abbiamo lasciato appassire il tempo e le relazioni, anelando ad un ideale di felicità, tanto desiderato quanto irraggiungibile.
Io ho comprato le piante ma le lascio appassire
Non ho voglia di niente, di niente che si può dire
E ho perso un sacco di tempo che non ritornerà
La vita è solo un momento di una notte romantica
La relazione appassita, narrata nel singolo, rappresenta solo la punta di un iceberg fatto di malessere esistenziale, disillusione e decadentismo. Un iceberg fatto di spleen.
Certe volte ti chiedi se mi ami davvero
Ma ormai nulla ha più senso, forse nemmeno io
Che ho cucito il mio cuore, ago, filo e dolore
Manca sempre qualcosa fra di noi
Ma Due Girasoli non sono appassiti.
Due Girasoli si contrappone ad Appassire, sfoggiando una malinconia più delicata, che quasi ti accarezza. Una malinconia basata sulla contrapposizione tra ieri ed oggi, tipica di chi è ben cosciente che mentre il tempo sfugge, il segno del tempo rimane.
Ieri correvo dietro ai sogni
Oggi io voglio la realtà
Ieri pensavo a domani
Oggi il passato è passato di qua
Tramite una melodia immersiva, Galeffi ci trasporta in una Parigi innevata e silenziosa, quasi idealizzata, dove i girasoli riescono a coesistere con la neve, dove la malinconia non lascia spazio alla disillusione.
Cade la neve a Notre Dame
Cade la neve a Notre Dame
Ma ho comprato dei fiori
Rose e due girasoli
Neanche un souvenir
Vorrei il mondo così
Galeffi è tornato in grande stile, e ha deciso di farlo raccontandoci la sua crescita personale e artistica, durante un periodo particolare, in cui tutto il mondo era in stallo. Mentre gli aerei erano fermi, Galeffi è volato nella Parigi dell’Ottocento, dove tra spleen ed ennui, ha trovato dei fiori non appassiti.