Perché Destinazione Paradiso parla ancora a chi non era nemmeno nato nel ’95

da | Nov 13, 2025 | Flash News

Il tempo fa giri strani: a volte torna indietro, si riprende ciò che aveva lasciato e lo rimette sul piatto con una luce nuova. Così Destinazione Paradiso torna a bussare, trent’anni dopo, come se non fosse passato un giorno.

Quando nel ’95 uscì quell’album, Gianluca Grignani aveva l’energia irruente di chi non chiede permesso. Era un ragazzo che sembrava spuntare dalle crepe dell’epoca: inquieto, vulnerabile, magnetico. Quelle canzoni — Falco a metà, La mia storia tra le dita, Destinazione Paradiso — si incollarono addosso a un’intera generazione che oscillava tra ribellione, romanticismo e confusione esistenziale. Non erano solo brani: erano una geografia emotiva.

Ora quel disco torna dal 5 dicembre in una forma nuova, o meglio, molte forme. Sei, tra edizione italiana e spagnola, tutte costruite per un pubblico che ricorda con la pelle e per chi invece scopre tutto adesso, in un’epoca che consuma e archivia troppo in fretta. Vinili gatefold, CD digipack, versioni limitate numerate. Una cura quasi artigianale, piena di foto mai viste, materiali recuperati dall’archivio, piccoli frammenti di vita che non erano mai trapelati. È un’operazione narrativa più che discografica: una ricostruzione di memoria.

Il pezzo più prezioso? La demo di Falco a metà, che all’epoca si chiamava Libera le ali. Su un 7’’ che sembra un cimelio di famiglia. Puro, imperfetto, ancora sporco di quella fame creativa che Grignani non ha mai nascosto. C’è qualcosa di intimo in queste versioni: non il mito restaurato, ma la persona prima della leggenda.

E poi c’è un dettaglio da fan vero: chi acquista la versione speciale del vinile dallo store di Universal Music potrà incontrare Grignani. Un gesto che restituisce umanità a un artista che negli anni è stato raccontato in mille modi, spesso senza ascoltarlo davvero.

Nel suo messaggio ai fan, Grignani parla come si parla agli amici dopo troppo tempo: con quella sincerità un po’ stropicciata che gli è sempre appartenuta. Si lascia attraversare dai ricordi, ammette quanto lo abbiano scosso, sorpreso, fatto sorridere. E mentre celebra il passato, sgancia la notizia che guarda avanti: ad aprile arriva il nuovo album, Verde smeraldo… Residui di rock’n’roll. Un titolo che suona come una promessa e una dichiarazione di identità.

Passato e futuro che convivono senza pestarsi i piedi.
Trent’anni dopo, Grignani non sembra voler chiudere un cerchio: vuole aprirne un altro.

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