Il nuovo singolo di Nitro, Scappa, disponibile su tutte le piattaforme di streaming dall’11 aprile, è il grido di un’intera generazione: la nostra. Dall’inizio del nuovo millennio, il numero degli italiani che hanno preso residenza all’estero è triplicato. I numeri sono spaventosi: dal 2006 al 2023, secondo la fondazione Migrantes, il numero degli italiani iscritti all’AIRE ha avuto un incremento del 95,75%, arrivando a sfiorare i 6,1 milioni.

Prendi i soldi e scappa, questo posto ormai ti dice “ce l’hai fatta” solo se te ne vai. Ho passato gli anni da schiavo dei miei guai. Ho pesato grammi ma le parole mai.

Nitro è la voce dei giovani in un’Italia retrograda e sessista 

Quante volte abbiamo sentito la necessità di scappare? Quante volte abbiamo sognato condizioni lavorative più dignitose, un posto di lavoro affine al nostro percorso di studi o uno stipendio commisurato alle responsabilità che abbiamo? Eppure molti di noi sono ancora qui -me compresa-, perché per lasciare tutto e partire ci vuole coraggio – a volte, disperazione. 

Scappa di Nitro è un pezzo che grida insoddisfazione, ingiustizia e frustrazione. Un racconto crudo delle condizioni a cui sottostiamo, nel famoso Bel Paese che non dà spazio né tutela ai giovani. Una “nazione che respira da morta”, ancorata a meccanismi ormai stantii in una società portata avanti da matusa.  

Vogliono tutti un futuro migliore, ti danno del traditore ed ingrato. Quando fai i soldi sei un ambasciatore, se non li fai sei uno sporco emigrato.

Serve più coraggio per partire o restare? In questa inesorabile fuga di cervelli, chi resta è costretto a fare i conti con il piattume culturale di chi si rifiuta di guardare in faccia la realtà. Il rischio è di finire ben presto con i sogni in frantumi, disillusi, a lavorare come automi in una società che non valorizza, anzi affossa. Un circolo vizioso tossico, in cui chi non trova il coraggio di partire demonizza chi lo fa, svalutandone ogni obiettivo raggiunto. Un’invidia che corrode il fegato e che impedisce di riconoscere i sacrifici di chi si lascia tutto alle spalle con la speranza di trovare fortuna altrove. Chi resta prova quasi un malsano piacere a demoralizzare chi invece tenta di spiccare il volo, come se a chiunque dovesse essere precluso uno spiraglio di soddisfazione, quasi fosse una maledizione generazionale.  

Scappa è un rumore di sottofondo che diventa sempre più incisivo 

Nitro denuncia anche la condizione della donna nel mondo del lavoro, fra stipendi nettamente inferiori rispetto ai corrispettivi maschili, avances non gradite da parte dei superiori e la costante paura di essere messa da parte nel caso di una gravidanza. Quanti datori di lavoro, durante un colloquio, osano fare domande riguardo la vita privata di una donna o il suo desiderio di maternità?

Il capo le chiede se ha fatto la tinta, lei gli risponde e sorride per finta. Lo stesso che dice “ti diamo una spinta” ti lascerà a casa se rimani incinta.

Ahimè, nulla si salva in questa analisi portata avanti dal rapper vicentino in questo nuovo singolo. Ad amplificare l’atmosfera claustrofobica del brano, il beat inquieto e teso che funge da specchio sonoro del disagio esistenziale e della disillusione espressa nel testo.

Scappa non è solo una canzone, ma una denuncia feroce, lucida e amara. Nitro dà voce a chi troppo spesso resta inascoltato, raccontando senza filtri la realtà di chi vive in un’Italia che non sa più parlare il linguaggio dei giovani. È uno specchio scomodo, che riflette una generazione stanca, ferita ma ancora capace di urlare. Perché, in fondo, anche la rabbia è una forma di amore verso un Paese che continuiamo a chiamare casa, pur sapendo che per molti, casa, è ormai altrove.