Se il mondo ci vuole grandi Fasma, invece, canta “Piccola”

da | Ott 22, 2024 | Recensioni singoli

In una società che ci vorrebbe sempre grandi e forti, Fasma torna con un singolo che è un dolce inno al sentirci piccoli e fragili.

Si chiama Piccola la nuova canzone di Fasma uscita a pochi mesi di distanza dalla pubblicazione di “Mille Notti”, brano con cui ha segnato il suo ritorno alla musica dopo l’album del 2023. 

Piccola ha subito avuto un grandissimo successo sui social, diventando virale su TikTok, e Fasma conferma la sua assoluta contemporaneità.

Fasma è sempre sincero nei suoi testi, il più delle volte brevi, concisi e diretti. Come quei vocali Whatsapp che mandano un messaggio comodo e veloce senza disturbarci. Anche Piccola è una canzone veloce ma introspettiva in cui Fasma, nonostante il suo riconoscibile uso dell’auto-tune, resta sempre autentico.

Ma è proprio l’uso che Fasma fa dello strumento dell’auto-tune a renderlo contemporaneo, capace di creare una commistione tra generi musicali diversi. In Piccola, in particolare, il fischiettio iniziale sembra portarci in un classico stornello romano e poi, il cantato, ricorda quello di una vecchia ninnananna.

Un brano dal ritmo lento che ci culla, raccontando all’ascoltatore la storia di una ragazza bella ma tormentata, semplice ma complicata, forte ma fragile.

Anche questa volta Fasma dà prova di saper dosare le parole dandogli valore, condensando in poche frasi, ma chiarissime, la descrizione della complessità di una persona, in questo caso donna. Una complessità che nasce proprio dall’essere tutto e il contrario di tutto allo stesso tempo, in una società che invece ci vorrebbe sempre definiti in modo chiaro e univoco.

È una metafora per tutto ciò che ci rende ancorati a una parte di noi che dovrebbe rimanere nel passato, che ci permette di crescere anagraficamente ma non emotivamente. Oggi si ha paura di perdere, e per non farlo non ci si mette mai in gioco.

dice Fasma su Piccola.

Piccola è un dolce promemoria del fatto che non dobbiamo sempre sembrare forti, indipendenti, capaci di stare soli. Possiamo essere fragili, incapaci di gestire le nostre emozioni e bisognosi di qualcuno che ci tenga la mano.

Fasma, in questa canzone, è stato capace di mettersi nei panni di una donna. O forse di lasciar fluire la parte femminile in lui, quella in cui è proprio la consapevolezza e l’accettazione delle fragilità a renderci individui completi e unici.

In Piccola mancano due elementi essenziali delle canzoni dello stesso genere: mascolinità tossica e giudizio sociale. Due mancanze che rendono, quella di Fasma, una bella canzone.

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