Quasi 90 e sempre favolosa. Se dovessimo descrivere in poche parole Ornella Vanoni questo sarebbe il tag perfetto. E con Diverse ci ha dimostrato che l’età non conta se sei un’artista brillante.
Con Diverse la storia si veste di freschezza
Dagli anni ‘60 con “Io che amo solo te” di Endrigo, a “Ricetta di Donna” degli ’80 fino all’immancabile “Ti Voglio” del ’77. Ornella Vanoni si ripropone come regina indiscussa del Bel Paese, sorprendendoci piacevolmente. Con quest’album, infatti, riprende pezzi di storia della musica italiana tra le proprie mani, aggiungendole un pizzico di sonorità contemporanee che strizzano l’occhio alla disco e all’electro.
Un mix perfetto ed omogeneo dell’evoluzione di un’artista che racconta di sé e della sua arte attraverso l’impronta di anni ben scanditi nel tempo. Il risultato sono tracce che, inevitabilmente, conosciamo tutti a memoria ma che riascoltiamo col cuore gonfio ed con una lacrimuccia che ci riga le guance.
Quindi, tracce Diverse (o D-Verse) ma che rimangono sempre fedeli alla malinconia dei tempi andati e alla magia del senso di provocazione e rivolta.
Ti voglio, ti voglio, mi piaci, mi spoglio
mi spoglio dei mille problemi che c’erano in meMi piaci, mi piaci, immagino i baci
cosa importa volere sapere domani cos’è?Mi tocchi, mi tocchi, si chiudono gli occhi
sono già proiettata, lanciata nel vuoto con teTu mi fai volare
quando sto da te
so anch’io volare
E poi le collab inaspettate. Dalla prima traccia con le voci inconfondibili di due donne incredibili del nostro panorama musicale come Elodie e Ditonellapiaga, alla produzione di Bruno Bellissimo per “Occhi negli occhi”, di BRAIL per “Musica Musica”, heysmo e il suo “Perduto” e, punto bonus, okgiorgio per “Dettagli”. Un disco che, in poche parole, si veste di nuova vita e freschezza.
Una cover album rosso scarlatto per Ornella
Come un quadro, la copertina di Diverse ci colpisce subito i sensi, facendoli letteralmente impazzire. Una Ornella Vanoni avvolta in un mantello rosso scarlatto che sfuma in un background assolutamente nero per contrasto sprigiona la sua inconfondibile eleganza senza tempo e senso di provocazione. Un vero e proprio art work curato da Riccardo Bellei fatto di contrasti chiaro scuri, mirroring perfetto dell’anima del disco, da ascoltare ancora e ancora.