I Negrita hanno speso delle parole per introdurre Non Esistono Innocenti Amico Mio:
Viviamo in realtà sempre più complesse, confuse, violente e avvelenate. Capire è diventato difficile, trovare verità addirittura impossibile. Il mainstream musicale oggi arranca, si defila, non critica. Preferisce posizioni più comode, edonistiche, autoreferenziali, stereotipate e prive di coraggio, riducendosi spesso a banale colonna sonora di una società che ha scelto l’immagine e l’apparenza sopra a tutto.
I Negrita, attingendo a piene mani nella solidità delle loro radici musicali vogliono smarcarsi da questo clima, reagire e andare controtendenza. Non Esistono Innocenti Amico Mio é il primo estratto di una raccolta di canzoni di natura indubbiamente folk, di dylaniana memoria anche, cresciute poi nell’atelier di una RnR band italiana.
Quest’essenza folk, popolare, non può esimersi dal considerare il testo, il messaggio, come una delle componenti fondamentali del lavoro, riposizionando i Negrita, dopo sei anni dall’ultimo album, tra gli outsiders musicali nazionali, impermeabili alle mode di questo tempo per scelta e convinzione. Ecco come decifrare, ammesso che ce ne sia bisogno, Non Esistono Innocenti Amico Mio.
È una sfida culturale? Probabilmente sì.
Questo brano farà quindi da apripista ad un lavoro di rilievo, come lasciato intendere dai Negrita.
Non Esistono Innocenti Amico Mio si apre con degli pseudocori angelici, sovrastati quasi immediatamente da una chitarra elettrica. Volendogli forzatamente assegnare un rimando simbolico, che però non è nemmeno tanto da ricercare una volta capito il senso e l’esigenza del brano, potremmo quasi dire che è il trionfo della durezza che assale il bene mettendolo a tacere.
La parte più rilevante e rivelante di questo brano, oltre alla musica (che per i Negrita è sempre una garanzia) è però il testo. In poco più di 3 minuti di musica, toccano tasti diversi, ma dolenti allo stesso modo. Si parla dell’incompetenza di chi vorrebbe comandare, fino ad arrivare ai femminicidi. Il tutto senza risultare forzati o “paraculo” con l’unica pretesa di fare una bella canzoncina che venga riconosciuta per il valore sociale. La pretesa c’è, è di denuncia. I Negrita si schierano, non tacciono.
Ho visto uomini parlare
E nessuno ad ascoltare
Ed uccidere un amante per un addio…
Non esistono innocenti amico mio!
Ho visto gente senza sogni
Che vuol solo comandare
Ma non saprebbe amministrare un’osteria
E moltitudini in delirio
Con la bava a bestemmiare
Per famiglia, razza, patria e pure Dio…
La situazione in Italia non è delle migliori, è risaputo, ma gli artisti non sempre riescono a scontrarsi con l’eventualità della censura o con altri provvedimenti. Vuoi per timore, vuoi per scelte che esulano dalle loro volontà personali. Ma i Negrita, band affermata da ormai trent’anni, hanno le spalle coperte dalla loro esperienza e qualità artistica. E con questo brano disinteressato ai meccanismi del mainstream si identificano ancora di più nel valore artistico da sempre attribuito a loro.
Non c’è nulla di velato in questo testo, senza nomi, né partiti si capisce già di cosa si parla.
E questo è preoccupante, perché stanno dicendo un qualcosa che non ci è nuovo, un qualcosa che conosciamo bene, tanto da associare dei volti in automatico. Ci cantano letteralmente di cose che accadono sotto il nostro naso e sopra le nostre teste quotidianamente, eppure siamo fermi. I Negrita in Non Esistono Innocenti Amico Mio parlano appunto anche del terrore dell’assuefazione in una situazione di degrado come questa, che forse è il male peggiore.
La mia paura e sto tremando
È che ci stiamo abituando
E che tra questa indifferenza ci sia anch’io…
Speriamo che questo brano smuova un po’ di coscienze. Con noi, vi assicuro, ha funzionato.