L’invito a “DIMENTICARE IL MONDO” del nuovo album di Nashley

da | Giu 3, 2024 | Recensioni album

DIMENTICARE IL MONDO di Nashley è l'invito ad assaporare fino in fondo ogni esperienza, senza la pretesa di trovarne per forza un senso.

Dal 31 maggio è disponibile su tutte le piattaforme il nuovo album di Nashley DIMENTICARE IL MONDO. Il progetto contiene 12 tracce realizzate con quattro produttori diversi (Movimento, Giordano Colombo, 2ndRoof e Keezy), a conferma della versatilità dell’artista. L’album appare come una sorta di diario dei primi vent’anni. Un mix di insicurezze, pentimenti, amori andati a male, registrati nero su bianco, la cui traccia complessiva sembra dare un insegnamento preciso. Dimenticare il mondo, assaporare ogni esperienza, non lasciare che l’insicurezza si impossessi del bello attorno.

DIMENTICARE IL MONDO di Nashley: un’esortazione a vivere senza limiti

Vent’anni, paragonati all’intera vita, sembrano essere solo un misero puntino senza alcun valore. “Sei giovane, cosa ne vuoi capire tu” si sente spesso ripetere. Eppure, è proprio quel primo tragitto che segna più di tutti gli altri. Vergini di esperienze, ogni fatto che si scaglia sulla vita – bello o brutto che sia – sembra pesare il doppio della sua reale consistenza. Fatti insignificanti, se visti da occhi avvezzi, ma decisivi per chi li guarda per la prima volta. Convinti che ogni decisione presa durante il viaggio avrà una ricaduta permanente sulla destinazione, ci si scorda di guardare il paesaggio circostante. In DIMENTICA IL MONDO, Nashley invita a non perdersi quel paesaggio, a far saltare tutti i freni, a non trattenersi per la paura di perdere.

L’album si apre, infatti, con una traccia che parla della velocità degli anni che passano. Ci si ritrova classificati come degli adulti, ma ancora non si è pronti ad essere tali. La somma delle scelte fatte sembra non aver prodotto nessun risultato. Allora, capita di tornare ad essere dei “Cattivi ragazzi per bene”, a guardare l’alba dal parabrezza con mille sogni in testa. Nella fretta costante di dare ad ogni cosa un senso, capire che il gioco sta nel non cercarlo.

Ma forse il meglio non esiste
È bello essere tristi
Pensare che ogni inizio è un po’ una fine
Che ogni cosa avrà il suo tempo
Ogni strada avrà il suo senso
A volte non c’è un cazzo da capire
– Cattivi ragazzi per bene

La ricerca di quel senso che fa passare notti insonni, in compagnia di diecimila dubbi. Stesi sul letto si procede al resoconto della propria vita, rimpiangendo quel tempo in cui l’unica preoccupazione era nascondere ai genitori i vestiti che puzzavano di fumo. Nel paragone con gli altri, che nel labirinto di dubbi procedono senza vacillare, ci si sente gli unici a non trovare la via d’uscita.

Ma tra pensieri stupidi, stupidi
Sarò tra gli ultimi, gli ultimi
Che capiranno sul serio
Quello che conta davvero
– Quello che conta davvero

Resoconti e dubbi che, ovviamente, parlano anche d’amore. Relazioni vacillanti, consumate, che promettono d’essere un punto fermo e poi lasciano con l’amaro in gola. Un susseguirsi di storie in bilico e bruciate come foglie morte che congelano le emozioni, impedendo di riuscirle a provare come la prima volta.

Scusa
Se ho lasciato la porta chiusa
Ma non ci voglio più nessuno qui dentro
Ora che il cuore è solo un pezzo di vetro
– Un altro bicchiere

Traccia finale e decisiva dell’album è “Amelie” che sembrerebbe essere una dedica d’amore ad una ragazza morta. L’artista, infatti, non potendo più parlarle, si ritrova a portarle dei semplici fiori.

Cercavo le parole, ma ho trovato dei fiori
Li porterò stasera a quella roccia col tuo nome
– Amelie

Così, l’invito di Nashley a DIMENTICARE IL MONDO e vivere senza limiti, assume un’importanza decisiva. È come se l’artista volesse ricordare a ciascuno di non pensare troppo alle conseguenze. “Prendi quel treno, dì quella frase”. Non lasciare che i pensieri immobilizzino le tue azioni, perché non puoi prevedere mai che strada prenderà la tua vita.
Un invito a non premere il freno per la paura di schiantarsi, ma a lasciare il mondo indietro, spingendo a mille sull’acceleratore.

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