È uscito oggi, venerdì 31 maggio il nuovo disco di Angelina Mango, Poké melodrama: un album che riesce a mostrare il talento poliedrico di una giovanissima ma portentosa star.
Angelina Mango è senza dubbio l’artista italiana del 2024: a soli 22 anni è riuscita infatti a conquistare un pubblico eterogeno come non succedeva da tempo. Nonostante essere uscita da un talent con un target prettamente giovanissimo, è riuscita a togliersi di dosso l’etichetta di “concorrente di Amici” dimostrando di avere l’attitudine di una star con delle sonorità latine, una vena trap e dei tecnicismi degni delle più grandi icone pop.
Angelina in fondo è una ragazza ancora incredula del successo dell’ultimo anno. Dentro la scuola di Amici è riuscita a farsi volere bene per essere “quella piccolina” che saltellava per scaricare la tensione o esprimere la gioia. Ed è proprio la sua grandissima emotività quella che le consente di farsi sentire e riuscire a dare un valore ad ogni esibizione, pregnante di tutto ciò che prova.
La Noia, brano vincitore di Sanremo aveva preannunciato l’arrivo di un album incisivo, e Poké Melodrama ne è la conferma.
Gioielli di famiglia, prima traccia dell’album, si apre con un intro delicatissima ma molto forte a livello testuale, per poi arrivare ad un ritornello dalla grande una forza liberatoria, dove la cantante esprime la propria voglia di ballare per far scivolare via i problemi. Il colpo di scena entra in gioco durante seconda strofa, dove da un inizio pacato e malinconico, si passa a delle barre dritte e aggressive, che raccontano l’infanzia di una ragazzina che tramite la musica e la danza è riuscita a dare forma al proprio mondo.
Ciò che più colpisce di lei è il vissuto che si nasconde dietro ad una personalità così luminosa e vibrante di energia. Dopo hit come Melodrama o Crush, dove si sente l’Angelina più internazionale, ballerina, esotica, si arriva poi ad un pezzo devastante come Edmund e Lucy. Uno sfogo che ti lascia in silenzio a cercare di comprendere tutto il dolore digerito e urlato da questa artista. Pianoforte ridondante e ansioso, voce volutamente tremante, ascoltarlo per intero è doloroso, talmente la performance e i vocalizzi straziati siano in grado di scavare a fondo.
Angelina ha fatto di un dolore troppo grande da reggere per un’adolescente, come la morte del padre, la scintilla per tramutare i sentimenti in arte, ed è per questo che quando si esibisce sembra essere invincibile.
La sua particolarità inoltre è quella di sapersi cimentare in pezzi anche molto distanti tra di loro, ma tutte coerenti per i tratti distintivi che contraddistinguono il suo timbro. È difficile trovare un’artista in grado di essere convincente in un brano come Another world: featuring con VillaBanks in perfetta linea trap, tanto quanto lo è in Melodrama, traccia degna di Rosalia, per arrivare a ballad come Una bella canzone e a brani super pop-elettronici come Smile.
Non mancano le collaborazioni in questo progetto: Uguale a me, con Marco Mengoni, è probabilmente quella che emerge tra tutte. Le loro voci calde e precise si mescolano in un brano pop, con un ritornello da film, una dichiarazione bellissima di umanità.
Diversa la traccia con Bresh, molto più acustica, con delle chitarre tipiche dell’artista genovese, una canzone d’amore che funziona, seppur non spicchi rispetto ad altre più risonanti.
Inaspettato invece il duetto con Dani Faiv, che mostra la sfera più “grezza” di Angelina, aggressiva e vicina all’urban italiano, in maniera similare ad Another world.
La popstar è sicuramente sulla cresta dell’onda: Sanremo, Eurovision, interviste, comparse televisive e addirittura un tour internazionale, e adesso un album che riesce nonostante tutto questo a tenere testa alle aspettative che stavano dietro al progetto.
Nina è una star perché in Italia non esiste nessuno in grado di avere una tale padronanza vocale, un timbro così forte ma delicato, un flow veloce, ben scandito e dinamico, e una presenza scenica consapevole e imponente. E riesce a fare tutto questo con una sicurezza e naturalezza che si stenta a credere che abbia iniziato la propria carriera pochi mesi fa.
Dopo l’ascolto dell’album risulta azzeccato questo titolo.