“Plenilunio”, l’attesa di Madman

da | Mag 27, 2024 | Recensioni singoli

Dopo una lunga attesa, Madman è pronto a tornare con un nuovo disco, anticipato da questo brano: "Plenilunio".

Sono passati ormai sei anni dall’ultimo disco da solista, per larghi tratti abbiamo sentito poco parlare di lui. Non si è esposto molto, ora con “Lonewolf” l’attesa sta per finire: Madman sta tornando. Uno dei rapper più tecnici della scena ha deciso di rimettersi con forza al microfono, per dirci di nuovo qualcosa. Il pezzo che anticipa questa uscita è Plenilunio, titolo che anticipa in parte l’atmosfera che andremo a scovare.

Il 24 Maggio è giorno di uscite, tra cui si insinua questo nome che ormai eravamo poco abituati a sentire. Lunghi anni e tanti cambiamenti, eppure Madman è ancora quello, ha solamente deciso di ricordarcelo.

Plenilunio è in pieno stile Madman, ma non solo

Qualcosa che ormai siamo poco abituati a sentire è un pezzo che mette al centro stile e metrica, flow e punchline. La scena rap è cambiata molto, prediligendo spesso un atteggiamento più sonoro, spesso vicino al pop. Il mercato lo guidano i numeri, ma alcuni -della vecchia scuola soprattutto- cercano ancora quel suono immortale. Plenilunio, da questo punto di vista, segue questa scia creativa. A grandi spunti di citazione si uniscono difatti il continuo sciogliersi e crearsi delle rime, che per un artista come Madman ormai è quasi automatico. Come dire, un ritorno in grande stile, al modo che ormai conosciamo ampiamente.

Luna piena al parco, altra notte in bianco
Solo senza branco, non sei del mio rango
Il cash e lo struggle, l’uno porta l’altro
Prego per la pioggia, sono pronto al fango
Sono pronto

Il ritornello è l’unico punto del brano in cui invece troviamo un orecchio teso a una sonorità più trasversale, anche se già è qualcosa che da lui avevamo sentito. Quello che davvero è presente all’interno di queste poche barre è però il riassunto dell’atmosfera del pezzo. Come una passeggiata di notte, nel bosco, sentiamo l’incalzante ansimare di una corsa costante, nel buio tra le siepi.

La qualità non si perde, al massimo si lascia riposare

Questi purtroppo non hanno capito con chi ca**o fottono
Sono già morto e risorto, più carico il doppio alla Robocop
Porto il demonio sul foglio e lo provoco
Sessantaquattro, frate’, come il Commodore
Fanculo Red Bull, io sono un monster
No, non mi fermo finché mangio lobster

Che la frase rivolta al format Redbull 64 bars sia un dissing o meno, poco importa: Madman continua ad avere la corona degli incastri nel rap italiano. Con il suo nuovo disco, l’obiettivo deve essere quello di portare qualcosa che richiami il suo passato, ma che al contempo ne risulti un superamento, un passo dopo. Da questo punto di vista, Plenilunio prende appieno queste prerogative. Fondamentali restano i giochi di parole e gli incastri, con un supplemento di personalità e di ambientazione, che nella sua vecchia discografia non sempre riscontriamo.

Cerco e non trovo me stesso
Corro nella war zone al prossimo cerchio
Volete fare ‘sta merda, ma io l’ho inventata e vi purgo
Mi stai copiando, sì, tipo Cristiano Ronaldo di eFootball
Voi tutti uguali, come ‘ste pu**ane di Bali che c’hanno lo stesso chirurgo

Possiamo dirlo: è Madman contro tutti. Esattamente come nel famosissimo videogioco multiplayer di Call Of Duty, Warzone, il rapper pugliese scende sulla mappa completamente da solo, armato fino ai denti, per riprendere il posto che gli spetta. Plenilunio è solo la strategia, l’anticipazione, un frame di quella che sarà un’autentica carneficina. Del resto, in Italia pochi sono in grado di reggere il confronto con Madman quando si tratta di tecnica. Ora, deve solo arrivarne la conferma.

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