ACQUA SANTA E BENZINA, il nuovo singolo di pablo murphy, è la cartina tornasole della sua essenza musicale.

Il cantautore italo-scozzese, che fa della sua musica un ossimoro vivente per cui le canzoni tristi che scrive le ascolterebbe saltando, ci fa già capire davanti a chi ci troviamo. 

Nel 2023 prende il via il suo progetto solista e dopo una -neanche tanto lunga- gavetta fatta di open-mic e pinte di birra come cachet, partecipa ad Amici come sfidante e di lì a poco il suo progetto artistico sale sul palco dell’Orion di Roma e Rock’n Roll di Milano. 

ACQUA SANTA E BENZINA: lo stile complesso di pablo murphy

Il brano parte con una chitarra che sembrerebbe creare un colore musicale tutt’altro che nelle corde di pablo murphy ma qualche secondo dopo, la cassa in quattro palesa l’arrivo di un suono più brit punk che, tramite l’affermazione di un concetto, negando l’opposto, rende la traccia una parte per il tutto.

In ACQUA SANTA E BENZINA la parte del tutto, sopra citata si ritrova in molti dualismi, dapprima nella differenza tra il pulito e il distorto, tra l’amore e la perdita, e poi tra lo struggente e il liberatorio, tra la serietà e l’ironia.

Non è un fatto tanto estetico, quanto invece filologico quello che presenta pablo murphy nel suo brano: individuare uno specchio tra diverse culture musicali che si plasmano perfettamente nel pop punk italiano è la chiave di lettura della sua poetica stilistica e musicale. 

L’ascolto che noi impegniamo per percepire il senso univoco della traccia di ACQUA SANTA E BENZINA abbraccia il sound dei dischi inglesi anni Novanta, ma non erriamo se lo accostiamo anche all’attitudine persa tra i locali underground di Berlino, i sottoscala della west coast americana e il lirismo di quella lunga trafila di artisti francesi che hanno tentato di trovare la loro strada tra il nuovo rock dei duemila. 

Tuttavia, se pablo murphy all’interno del mondo musicale sia più acqua santa o più benzina lo scopriremo prestissimo.