“Parigi” è il nuovo singolo di Emanuele Barbati & L’ÉMANCIPATION

da | Apr 23, 2024 | Recensioni singoli

Il 19 aprile è uscito Parigi, il nuovo singolo di Emanuele Barbati & L’ÉMANCIPATION, prodotto da Scirocco Music e distribuito da Ada Music Italy. Emanuele Barbati, fondatore del collettivo L’ÉMANCIPATION, ha aperto i concerti di cantanti e gruppi di spessore come Levante, Max Gazzè, Clementino, Subsonica, Tre allegri ragazzi morti e Caparezza; inoltre, ha collaborato […]

Il 19 aprile è uscito Parigi, il nuovo singolo di Emanuele Barbati & L’ÉMANCIPATION, prodotto da Scirocco Music e distribuito da Ada Music Italy.

Emanuele Barbati, fondatore del collettivo L’ÉMANCIPATION, ha aperto i concerti di cantanti e gruppi di spessore come Levante, Max Gazzè, Clementino, Subsonica, Tre allegri ragazzi morti e Caparezza; inoltre, ha collaborato con i Boomdabash nel suo singolo “Sorrido al sole”. Il cantautore pugliese, laureato in musicologia e beni culturali, rimane affascinato da Parigi, dove ha vissuto e lavorato, e dall’influenza che questa ha esercitato sulla vita degli artisti che l’hanno popolata tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Da queste ricerche, oltre che dal confronto con Genevieve Thirous, fotografa e violoncellista francese, nascono sette brani che vedo la partecipazione di una serie di artisti tra registi, musicisti, attori, fotografi. Queste sette brani confluiranno nel disco “Canzoni d’amore per cuori solitari”, la cui pubblicazione è prevista tra l’autunno e l’inverno prossimi.

Il primo brano della serie, Parigi, nasce nell’omonima capitale francese in seguito alla lettura degli scritti di Vincent Van Gogh: in particolare, sono state d’ispirazione Le lettere a Theo, raccolta epistolare che raccoglie gran parte della corrispondenza tra Vincent e il fratello Theo, e le Lettere di un pittore.

Emanuele Barbati indossa i tormenti del pittore olandese, entrambi accomunati dalla necessità di fare un’arte che sia eterna e dal dubbio di non riuscirci.

L’inizio del brano è affidato a voce e pianoforte, a cui si aggiungono altri strumenti, in un crescendo la cui intensità scoppia nel ritornello. Il testo è facilmente fraintendibile con il racconto di una storia d’amore, ma si tratta, invece, di una metafora sulla vita d’artista, delle sue difficoltà, dei suoi ostacoli, delle sue complicazioni, che contribuiscono alla sua unicità.

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