Il Tour di Fulminacci arriva finalmente a casa, a Roma, dopo le date di Milano, Torino e Napoli. Il primo Palazzetto, la sfida più grande affrontata finora, al di là della competizione italiana per eccellenza, Sanremo.
Filippo raggiunge questo traguardo a 27 anni e appare fresco ma maturo, pienamente centrato, esattamente dove merita di essere.
Noi Cromosomi abbiamo avuto il privilegio di assistere a quella che a tutti gli effetti rappresenta la consacrazione del cantante romano, per anni definito la giovane promessa del cantautorato italiano. Possiamo dirlo, promessa mantenuta.
Questo Tour 2024 rappresenta, infatti, qualcosa di nuovo, il raggiungimento del next level che lascia il pubblico non solo pienamente soddisfatto, ma anche piacevolmente sorpreso da un Fulminacci nuovo, showman a modo suo.
La scenografia sul palco risulta semplice, con 4 colonne-schermo sulle quali si susseguono le immagini che accompagnano le varie canzoni in modo simpatico, coinvolgente, a volte con tonalità fumettistiche. Sullo sfondo, al centro, l’immancabile fulmine che si illumina ad intermittenza, come un lampo nel cielo.
Una voce narrante, che volutamente ricalca quella delle stazioni ferroviarie, ricorda le “fermate” del tour e avverte che “a bordo sarà obbligatorio parlare di tutto, dei sogni, del mondo, del fatto che ti amo di brutto” citando Tattica, dello stesso Fulminacci e suscitando fin da subito ilarità nel pubblico.
La serata comincia ed è proprio la prima parte a stupire maggiormente per l’atteggiamento del protagonista. Indossando una sgargiante tuta dorata e la sua fedelissima chitarra, Fulminacci guadagna il centro del palco e attacca con Borghese in Borghese, circondato dalla sua band di spalle. L’immobilismo generale della prima strofa abbandona il palco allo scoccare del primo ritornello, lasciando il posto a inaspettate e accattivanti coreografie. Non si tratta ovviamente di balli alla Elodie, ma passi coordinati di tutti i musicisti presenti, accompagnando il ritmo della musica. Un qualcosa di inaspettato ma che calza a pennello sulla figura di Filippo e della sua fantastica band, creando un’atmosfera ballereccia e di grade divertimento.
“Grazie, non so che cos’altro dire. Piano Piano stasera imparerò a parlare di nuovo, mi avete tolto il fiato. Io sono Fulminacci, questo è il mio concerto, questa è la mia fantastica Band”
Mentre un Palalottomatica sold out balla e canta in questa atmosfera di felicità e spensieratezza, volano via uno dopo l’altro Miss Mondo Africa, Spacca, Brutte Compagnie, Tutto inutile, Ragù e Filippo Leroy.
A questo punto, Filippo si prende un minuto per realizzare il traguardo raggiunto, il primo Palazzetto e condivide con il suo pubblico la felicità del momento, con la semplicità e naturalezza che lo contraddistingue.
“Oggi siete veramente tanti. Non posso fare quello che è abituato a sta cosa, non sono abituato. Sono veramente emozionato. Aiutatemi a gestire questa cosa. Ci sono i miei amici, la mia famiglia…c’è tutta Roma praticamente, siete tantissimi. Grazie, veramente”
Entriamo ora in una fase più intima della serata, quella dedicata alle emozioni romantiche che tengono vivi i cuori degli innamorati. La chitarra viene sostituita dal piano e Biciclette apre il secondo atto, seguita da Simile, Una Sera, Occhi Grigi, La Siepe, San Giovanni e Così Cosà.
Dopo aver visto il Fulminacci più tradizionale e simile alla dimensione con cui lo abbiamo conosciuto, ecco un sorprendente Terzo atto. Scelte alcune delle canzoni più ritmate del suo repertorio, Un fatto tuo personale, Canguro, Resistenza e Le Ruote i Motori, vengono riarrangiate in chiave tecno-elettronica, trasformando sostanzialmente il Palalottomatica in una discoteca e ricordando, con le dovute differenze, la parte di DJ-set a cui ci ha abituato Salmo nel suo ultimo tour.
L’atmosfera è bollente, perfetta per il grande ospite della serata.
Come state? Io non so come parlare a un pubblico di un palazzetto. Ho chiesto consiglio ad un amico che è più esperto e mi ha detto di chiedere “come state?”
Partono le prime note di Milioni e Filippo viene raggiunto sul palco da Gazzelle. Dopo essere stato Fulminacci ospite al concerto di Flavio dell’Olimpico, dopo aver duettato con lui all’ultimo Sanremo, Gazzelle restituisce il favore all’amico regalandoci uno dei momenti più alti e belli della serata.
Uno dei, sì, perché ci sono tanti momenti magici in questa notte, come l’esplicita dedica di +1 alla fidanzata, da quasi sette anni al fianco di questo ragazzo diventato uomo, accompagnata anche da una coreografia del parterre.
Non sono mancati gli altri pezzi di maggior successo, in cui la voce del cantante romano è stata quasi sovrastata da quella del pubblico, come Aglio e Olio, Tattica, Baciami Baciami e, dopo il consueto ritiro dietro le quinte e riuscita dopo l’invocazione popolare, Tommaso e Santa Marinella.
Il concerto è terminato: è stato splendido, innovativo, sorprendente e ci ha lasciato con una consapevolezza. Fulminacci è il presente e il futuro della musica italiana, questo tour ne rappresenta la consacrazione.