Lo avevamo lasciato al terzo posto del podio di Sanremo lo scorso anno con la sua canzone “Supereroi” e un meraviglioso coro di bambini. Mr. Rain torna sul palco dell’Ariston con il brano Due Altalene per la 74ma edizione della kermesse.
Scritto da Mr. Rain e Lorenzo Vizzini per Warner Music, il brano è dolce e delicato. Per rendere tutto più reale, ieri sera sul palco il cantante è apparso seduto a una delle due altalene che per l’occasione erano state portate sulla scena. Il brano è d’impatto, anche per l’argomento delicato che tratta.
L’argomento centrale è l’amore: un legame profondo e intenso tra due persone, dove uno esprime il proprio affetto e gratitudine nei confronti dell’altra. Viene descritto un rapporto che ha attraversato momenti di gioia e di dolore, di crescita e di guarigione. Si evidenzia l’importanza di questa persona nel percorso emotivo del cantante che si sente ispirato e sostenuto da lei. La metafora delle lacrime che fioriscono in un fiore rappresenta la capacità di trovare bellezza anche nei momenti più difficili. Il desiderio di essere uniti nonostante le sfide e le tempeste della vita è espresso con l’idea di essere sospesi in aria tra le due altalene.
Questa canzone ha l’obiettivo di dare speranza poiché alla fine c’è una promessa di un ritorno e di ottenere delle vittorie insieme. Affrontando le battaglie interiori e imparando ad accettare le cadute attraverso la forza che può derivare dall’amore e dal sostegno reciproco, si possono superare le difficoltà.
In realtà questa canzone è nata dopo che Mattia, Mr. Rain, ha ascoltato delle parole dedicate ai due piccoli protagonisti di una tragedia a Mesenzana. Cerca di raccontare la perdita di una persona importante. Ci ha svelato che vedendo il videoclip comprenderemo meglio il brano.
Noi di Cromosomi abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Mr. Rain su questa sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo.
Dopo aver conquistato il terzo posto lo scorso anno, quest’anno torni con il brano Due Altalene e le hai veramente portate sul palco. Come è nata questa canzone?
Ero emozionatissimo, anche quando sono tornato qui in hotel avrei dovuto dormire e invece non ce l’ho fatta. Sono emotivamente coinvolto, così tanto da fare addirittura fatica a finire la canzone sul palco. È veramente complesso per me quest’anno. Ero convinto che avendo già fatto Sanremo sarei stato più tranquillo, invece assolutamente no. Sono ancora più teso, quindi sarà una grandissima sfida questa settimana.
Cosa significa per te la metafora dei fiori che fioriscono anche nelle lacrime?
C’è qualcosa di buono e di bello anche quando soffri. Impari qualcosa e cresci. È un’immagine che ho inserito anche ne “I fiori di Chernobyl” perché per me racchiude tutta l’essenza del significato di Due Altalene: nella sofferenza puoi comunque trovare uno spiraglio di luce.
Hai un rito scaramantico che fai prima di salire sul palco?
Ho più riti. Sono scaramantico solo su Sanremo. Devo mangiare sempre la pasta al pomodoro, devo fare delle flessioni in camerino, devo salutare le stesse persone, ma soprattutto quello che mantengo anche durante i miei concerti: devo fare almeno 10 o 15 minuti completamente da solo in una stanza per cercare di riflettere e calmare un po’ la tensione. Cercare di canalizzarla per sfruttarla poi sul palco.
Qual è l’ultima canzone che ascolti prima di salire sul palco?
La canzone che sto per cantare, perché devo ripassarla. Ieri ho ascoltato il pezzo fino a cinque minuti prima di salire sul palco.
Venerdì canterai con i Gemelli Diversi e sul palco con te ci sarà anche la coreografia della squadra nazionale di ginnastica ritmica vincitrice del bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2021. Come hai scelto di portare il brano “Mary”?
Ho scelto “Mary” perché è una canzone senza tempo che ha unito più generazioni, la mia compresa. Per prima cosa è una bellissima canzone che ha segnato veramente tantissime persone e seconda cosa per il messaggio. Per me portare un messaggio forte e cercare di sensibilizzare raccontando un tema che purtroppo è ancora troppo attuale, come la violenza sulle donne, era fondamentale. Mi sentivo in dovere di dare il mio contributo anche nella serata delle cover portando il meglio. Poi lo farò con i Gemelli e con le Farfalle, quindi sarà un momento molto toccante che cercherà di toccare i cuori di più persone possibili.
Per quanto riguarda il FantaSanremo, pensi che chi ti abbia messo in squadra abbia fatto una buona scelta?
Io ho delle carte. Ho degli assi nelle maniche. Chi mi ha scelto credo che abbia fatto bene. Come capitano sicuramente, anche perché ho il bonus Melozzi e ho altre cose. Sono messo bene.
Dopo Sanremo cosa dobbiamo aspettarci?
Dopo Sanremo esce il mio disco a distanza di due anni, il 1º marzo. Si intitola “Pianeta di Miller”. Poi ci sarà un tour che per ora ha fuori solo due date, Roma e Milano, però si aggiungeranno altre tappe.
Intanto aspettiamo domani per rivederlo esibirsi sul palco dell’Ariston.