Non avevo mai visto Maria Antonietta dal vivo. Sono anni che la inseguo, ma per qualche ragione non ero mai riuscito a raggiungerla; così ho deciso di prendere un treno da Milano a Pisa per godermi la penultima data del suo tour.
La Tigre Assenza
È da quasi un anno che ripeto che La Tigre Assenza è uno dei 3 migliori album italiani del 2023 (se non il migliore in assoluto), un album che ho ascoltato a ripetizione senza saltare un solo pezzo, con la sensazione costante che ancora non fosse abbastanza.
Non lasciatevi confondere dal colore rosa e dall’espressione adorabile di Letizia in copertina: La Tigre Assenza è un disco che vi lascerà esausti, che vi costringerà a fare a pugni con i fantasmi e le assenze della vostra vita. La prima a lanciarsi in questa lotta è stata proprio Letizia: ogni pezzo è uno scalino verso un’accettazione tanto profonda quanto necessaria.
Le radici punk e l’inconfondibile voce ruvida e patinata di Maria Antonietta si mescolano bene con i suoni soft del suo quinto album. L’effetto è un po’ quello di un cavallo di Troia: i pezzi arrivano in profondità travestendosi di un apparente, innocuo pop, per poi lasciarti un ordigno emotivo che ti esplode dentro in mille incontrollabili frammenti. Quando te ne rendi conto è troppo tardi: le parole hanno già azzannato le tue certezze e stanno facendo a brandelli ogni fragile giustificazione che hai costruito in anni di malinconica rassegnazione. Quello che resta dopo una mezz’ora di battaglia è una luce nuova, che non avevi mai visto.
Il live al Lumiere tra novità e pezzi storici
Che come vedi non sono esperta di questa civiltà
Me ne resto in disparte, perché questa è la parte che preferiscoDa qui voglio dare fuoco alla tua cattedrale
E a te, che fai la parte della Vergine ma non ne hai la stoffa
La Tigre Assenza mi ha fatto quasi dimenticare i pezzi che mi avevano fatto innamorare di Maria Antonietta qualche anno fa: Deluderti, Vergine, Con gli occhiali da sole e tanti altri inni di libertà che ho finalmente potuto cantare finché avevo fiato.
Anche se non ci credi io mi ricordo tutto quanto
Ed il mio disco del cuore è sempre rimasto lo stesso
Soltanto che adesso sai
Io scrivo canzoni
Perché credevo che rendesse in qualche modo migliori
Non so se esista un femminismo giusto e uno sbagliato, probabilmente no, e di certo non sono io a poterlo dire. Quello che so è che il femminismo che Maria Antonietta porta in giro da anni è quel femminismo potente, libero, che non abbassa la testa ma che, grazie al modo in cui è comunicato, ha la capacità di arrivare nelle orecchie e nella testa di personaggi troppo spesso ignifughi a certi temi. Una voce forte e coerente. Una speranza.
Vederla dal vivo è uno spettacolo sincero, emozionante. Le parole di Letizia tra una canzone e l’altra sono delle piccole perle che arricchiscono l’esperienza rendendola ancora più magnetica. C’è un universo enorme nell’arte di Maria Antonietta e nel suo modo di esporla. Dopo anni ad ascoltare questo universo, è stato stupendo riuscire a leggerlo direttamente dagli occhi di Letizia.
La scaletta del live di Maria Antonietta al Lumiere di Pisa
- Diamante
- 375
- Pesci
- Vergine
- Sapore
- Saliva
- Questa è la mia festa
- Io e te certamente
- Deluderti
- Viale Regina Margherita
- Sabato mattina
- Giardino comunale
- Alla felicità e ai locali punk
- Con gli occhiali da sole
- Arrivederci
- Maria Maddalena
- Quanto eri bello
- Ossa