Quante volte ci capita di ritrovarci in macchina, a notte fonda, fermi a un semaforo rosso, a ripensare a ciò che è accaduto poco prima? Siamo lì, che aspettiamo di ripartire, mentre la nostra mente ci proietta il film delle ultime ore. E noi lo accogliamo con lacrime, con disgusto, con rabbia, o magari con gioia o incredulità. In questa atmosfera di attesa tutta nostra vogliono teletrasportarci i Safarā, con il loro nuovo singolo, squisio.
Uscita venerdì 24 novembre, squisio vuole farci vivere quei rari momenti in cui il tempo sembra sospeso.
Sei fermo a quel semaforo, con un rosso che sembra non volerti lasciare mai. Ma non arrabbiarti, non inveire, non pensare che sia una perdita di tempo. Anzi, rallenta anche tu. Fermati anche tu, soprattutto tu. Inspira, espira. Ci sei solo tu, con un tempo che non risponde alla legge rigida e immutabile di secondi, minuti e ore. Nulla, se non un attimo, che potrebbe durare pochi istanti, ma anche un intero giro di un’enorme clessidra.
Datti la possibilità di perderti in te stesso, in un tempo che non vuole rispondere alla fisica come la conosciamo oggi.
Stare con noi stessi è molto sottovalutato. La solitudine è una delle piaghe del nostro tempo, ma non è detto che debba essere una condanna. Basta concentrarsi su se stessi, non sulla mancanza di un’altra persona. E via con i nostri film, con le nostre narrazioni, con il nostro vissuto e con le nostre fantasie. Siamo allo stesso tempo spettatori, registi, scrittori, sceneggiatori e attori. E credimi, non può essere meglio di così.
In questo esercizio di autoerotismo musicale, i Safarā dimostrano di sapere benissimo come far sognare le persone.
Con una base pop-funk, la band toscana formata da Stefano Morlando, Federico Bartoli, Tommaso Raimondo e Giulio Breschi si distingue nel panorama degli emergenti italiani. Non a caso questo brano è prodotto da un vero e proprio fuoriclasse, nientepopodimeno che Luca Vicini, il bassista dei Subsonica.