Emma ha portato il Souvenir In Da Club Tour per la terza serata romana, a Largo Venue, il 15 novembre: l’artista, più emozionata che mai, ha regalato un concerto pieno di grinta e dedizione. Un concerto degno di un’autentica performer professionista che calca il palco ogni volta con crescente passione.
Emma ha introdotto il live con il brano Iniziamo dalla fine, coinvolgendo immediatamente un pubblico già in visibilio.
Sbagliata ascendente leone, il brano seguente, nonché colonna sonora del docufilm omonimo sulla vita dell’artista, ha contribuito a scaldare gli animi. Ma oltre a brani tratti dal suo album più recente, Souvenir (2023), l’artista ha presentato anche tracce di Fortuna (2019), tra cui Latina e il successo Sono bella; e da Schiena (2013), Dimentico Tutto e Amami.
Emma è una performer ed esegue con inedita naturalezza anche brani che toccano picchi vocali incredibili. Per lei anche le tonalità più ostiche non fanno spavento, anzi: sono un chiaro espediente per trasmettere ulteriore energia all’esibizione.
Ma un concerto di Emma non è solo enorme grinta e passione, ma anche un’esperienza immersiva nella musica e occasione di catarsi.
Tra i temi toccati dai brani di Emma, ci sono dinamiche in cui gli ascoltatori non hanno difficoltà a immedesimarsi: il rapporto con i social network, le relazioni umane difficili e non in ultimo, la percezione di sé stessi. Non solo: l’artista è molto legata alla lotta agli stereotipi sulla femminilità, che spesso la società impone e che vengono introiettati spesso in modo involontario. L’artista, quindi, ha portato i suoi brani più recenti ma anche le sue canzoni più note, ma giustamente non ha rinunciato a lanciare anche messaggi di impronta femminista a sfondo sociale. Liberarsi da uno stato di non accettazione di se stessi è uno dei propositi lanciati da Emma.
L’artista ha dimostrato, ancora una volta, di avere molto da dire e di voler trasmettere la propria grinta in modo deciso e determinato.
Ascoltare Emma dal vivo significa accettare di mettersi in gioco, cogliere le sue provocazioni autoriali e artistiche, ma anche umane e sociali, e tornare a casa con degli spunti di riflessione in più. Emma cerca di far comprendere che la musica può essere divertimento, ma anche opportunità di liberazione. Infine, dalla sua travolgente performance, Emma trasmette un’idea per cui la musica può essere un’invincibile cura. Per questo noi le siamo immensamente grati.