Mecna: fiori e mash-up incalzanti a Ciampino

da | Nov 11, 2023 | #Cromosomiintour

Novembre è arrivato da una settimana circa, il freddo inizia a farsi sentire, la pioggia è pronta a farci compagnia e, con lei, il nostro amatissimo Mecna che, a Ciampino, porta con sè il suo Stupido Amore Tour.

Un disco, Stupido Amore, che risente tantissimo del vissuto artistico di Mecna e che, come raccontato da Antonio Guarascio, nella recensione per Cromosomi, viene rappresentato fin dal suo lancio, dalla metafora del letto. “Il luogo dell’amore per eccellenza, ma anche il posto in cui la solitudine e i pensieri impazzano come schegge di vetro.”

La scenografia e gli amici di sempre

I fiori si mostrano elementi predominanti nella copertina dell’album (un palese richiamo a Laska?) e, adesso, anche nel live. Sul palco, infatti, un enorme fiore bianco si erge tra i membri della band di Corrado che, come ormai sappiamo, rimane composta dai suoi amici di sempre: Alessandro Cianci e Lvnar su tutti, poi Pierfrancesco Pasini alla tastiera e Andrea Dissimile alla batteria.

Le luci riflettono sull’istallazione creando atmosfere intime che raccontano il mood malinconico che l’artista è solito esprimere all’interno dei propri brani. Ma non solo. I giochi di colore si mostrano adatti anche ai pezzi dal ritmo più incalzante, come Lo Dovevi Fare Con Me uno dei singoli di punta di Stupido Amore e che vede la collaborazione dei talentuosi Bais e Dargen D’Amico.

Servirà una scala

Tra i brani che Mecna decide di reinseire in scaletta compare Servirà una scala, chicca contenuta nel suo primo vero album da solista, Disco Inverno, in feat. con Andrea Nardinocchi, cantautore e musicista bolognese. Una mossa che lascia di stucco e che riporta a quelle “tonalità di blu scuro e giallo sfosforescente” che i fan più fedeli ricordano con estrema nostalgia.

Mash up incalzanti

Ciò che sicuramente si può dire di Mecna è che si è sempre mostrato come un artista capace di imparare, sperimentare ed accogliere nuove sonorità e strategie di comunicazione. La maturità nella tecnica è facile da notare, così come l’incredibile energia con cui Corrado riesce a mixare vecchi brani e nuovi singoli ad una velocità sorprendente. E’ un live dal ritmo frenetico ed irrequieto che non da assolutamente spazio alcuno ad insoliti “tempi morti”.

Location discutibile

Però, c’è un però. Il Grilli che eravamo abituati a conoscere era un ragazzo che sapeva stare sui palchi, in empatia con il pubblico, che amava i posti di intimi o quelli ben strutturati e organizzati, in cui la qualità della musica era sempre al primo posto. Che sia stata una scelta organizzativa o meno, questo non ci è dato saperlo, ma che lo avremmo collocato in un luogo differente questo possiamo e vogliamo dirlo.

Trilogia del 31

La parte finale del live si chiude con il momento più atteso del concerto: la trilogia che ha fatto la storia della generazione nata negli anni 90. I “31” più famosi del rap/pop italiano che portano con sè tutto il macigno di emozioni che stasera, all’Orion Arena, abbiamo avuto il piacere di rivivere, anche grazie a brani come “Mille Cose”, “Scusa”, “Ciò che splende” ed altre mille “Canzoni da dedicare”.

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