“Radici” di Wrongonyou scava alle origini delle fragilità umane

da | Ott 17, 2023 | Recensioni album

Un viaggio d’introspezione fatto di sincerità e auto consapevolezza, potrebbe essere definito così Radici, il nuovo EP del cantautore romano Wrongonyou.  Dopo l’album Sono io, uscito nel 2021, l’artista ha rilasciato Radici il 6 ottobre, producendolo in maniera del tutto indipendente, lavorando autonomamente alla sua realizzazione in Sardegna, insieme a Francesco Coletti.  All’anagrafe Marco Zitelli, […]

Un viaggio d’introspezione fatto di sincerità e auto consapevolezza, potrebbe essere definito così Radici, il nuovo EP del cantautore romano Wrongonyou

Dopo l’album Sono io, uscito nel 2021, l’artista ha rilasciato Radici il 6 ottobre, producendolo in maniera del tutto indipendente, lavorando autonomamente alla sua realizzazione in Sardegna, insieme a Francesco Coletti

All’anagrafe Marco Zitelli, questo artista emergente ha già suonato in grandi palchi internazionali, coinvolgendo il pubblico con dei brani sicuramente d’impatto, con delle influenze folk, ma al tempo stesso dei testi schietti, dove si mostra fragile e vulnerabile. 

L’artista stesso ha dichiarato come Radici sia il risultato di un percorso di riflessione e accettazione. L’EP è nato da un periodo di solitudine che tramite la scrittura ha consentito a Wrongonyou di liberarsi, una sorta di esperienza catartica.

Questo disco risente tantissimo delle influenze sopra citate, sembra quasi di ascoltare uno dei vecchi album di Ed Sheeran, con delle chitarre acustiche e arpeggiate, alternate a dei ritornelli e dei bridge incisivi e profondi, che riescono a trasmettere appieno i sentimenti provati dall’autore. 

Il tema dell’amore si intreccia a delle digressioni subordinate ad esso, dove Marco racconta del sentirsi solo, come in Non esisto più, dove riesce a far provare a chi lo ascolta, la malinconia che sorge dopo una storia finita, l’assenza del calore altrui. 

In un brano come No Grazie Ho Smesso, invece, viene raccontato di un percorso di crescita personale, dove il dolore non viene più evitato, ma accettato, provato, sfidato e abbracciato. Un monito a guardare in faccia le difficoltà senza scapparne via. La voglia di stare a galla, di non farsi travolgere dalle onde della vita viene fuori nel ritornello di questo pezzo, che brilla nonostante sia l’ultimo dell’EP.

Wrongonyou ha un timbro unico, caldo, profondo, ma al tempo stesso è possibile notare dei vocalizzi esotici, un po’ alla Mahmood, che vengono fuori in alcuni passaggi, come nel brano Luna, una dichiarazione d’amore che non svanisce via neanche al buio. 

E per chiudere, non potevamo non menzionare Il Diavolo Non Deve Sapere, traccia d’apertura, un momento di confessione nostalgico dove è possibile immedesimarsi nei rimorsi di un uomo che vorrebbe rimediare a degli sbagli fatti, e racconta le debolezze vissute dopo un grande amore.

Insomma, questo EP ci piace moltissimo, e non c’è dubbio sul fatto che Wrongonyou sia destinato a brillare, con una penna e una voce inedite nel panorama italiano. 

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