La Musica come espressione del “Nostro Sentire”

da | Set 19, 2023 | News

La musica da sempre rappresenta uno strumento di espressione e condivisione del sentire umano, ma non quello legato al semplice aspetto uditivo, bensì alla sfera emotiva, sentimentale e psicologica.  Negli ultimi anni proprio questo ultimo aspetto, quello della sfera psicologica delle persone, sembra essere particolarmente sotto i riflettori.  Vincendo lo stereotipo passato per cui aver […]

La musica da sempre rappresenta uno strumento di espressione e condivisione del sentire umano, ma non quello legato al semplice aspetto uditivo, bensì alla sfera emotiva, sentimentale e psicologica.  Negli ultimi anni proprio questo ultimo aspetto, quello della sfera psicologica delle persone, sembra essere particolarmente sotto i riflettori. 

Vincendo lo stereotipo passato per cui aver bisogno di uno psicologo, un terapeuta o un analista era malvisto, poiché comportava automaticamente la qualifica di pazzo, abbiamo riconosciuto l’importanza della salute mentale, ponendola al pari (e forse, giustamente, anche un gradino più su) di quella fisica. 

Un processo nel quale la condivisione delle esperienze e dei malesseri, anche attraverso i canali social, ha permesso alle persone di riconoscersi, trovando conforto nel sentirsi meno soli nella lotta contro i propri demoni. Alla luce della premessa iniziale, il mondo musicale non poteva che essere un importante canale di rappresentazione di tale processo e, ancora una volta, il rap, in virtù della sua essenza trasversale e cruda, ne rappresenta la più significativa espressione.

Un brano incredibile è Depressissimo, ennesimo capolavoro di scrittura di Tarek Iurcich, in arte Rancore. Dopo una parte iniziale del brano che introduce una critica alla società e alla musica moderna, nella seconda parte viene magistralmente descritto l’invito a cena della propria depressione, arrivando poi alla terza e ultima parte in cui la voce narrante, in cerca di conforto nella chiesa, dialoga con Gesù stesso che, staccandosi dalla croce brutalmente lo schiaffeggia, regalando all’ascoltatore un’immagine potente, supportata da un ritmo serrato e incalzante della canzone.

Un recente progetto che ci ha davvero colpito è quello di Guido Senza, in arte  Il Tre. Non stiamo parlando dell’uscita del nuovissimo Album Invisibili (che sta già avendo un grande e meritato riscontro), ma di un format che ci ha fatto compagnia nella sua attesa. Stiamo parlando di Terapia EP. 1 e 2, pubblicati dal rapper romano rispettivamente a maggio e giugno, esclusivamente attraverso i suoi canali social e non anche sulle piattaforme di streaming musicale. Due brani molto intimi, dal ritmo malinconico, che nascono dall’esigenza di sfogarsi, di buttare fuori pensieri, paure, rimpianti e dolore, con una funzione, per l’appunto, principalmente terapeutica per Guido. In particolare, l’episodio N. 2 colpisce per la facilità con cui riconoscersi nella situazione di disagio interiore e psicologico che vive il protagonista, con ricadute sulla sfera emotiva e sentimentale.

L’ultimo meraviglioso esempio che vogliamo sottoporvi oggi, è Dubbi di Marracash. Sostanzialmente il brano rappresenta una lunga seduta dallo strizza, durante la quale Marra tocca in modo trasversale tanti temi. Il testo merita una lettura a se stante, senza musica, per cogliere perfettamente il senso delle parole e darsi il tempo di riflettere, porci delle domande e affrontare quelli che sono i nostri dubbi.

Passiamo dal tema della famiglia a quello dell’amore, passando inevitabilmente anche per la dipendenza, per i traumi del passato e per il lavoro.  Nel brano ci sono domane e risposte, giustificazioni al prodotto che è diventato, ma non si giunge mai ad una situazione risolutiva. Rimangono quei dubbi così martellanti da rendere difficile credere possano esistere persone che non li hanno.

Questo genere di brani non è sempre di facile ascolto. Una vera immersione in pezzi di questo tipo, di quelle con il volume alto al punto da sovrastare gli altri sensi, con quell’attenzione alle parole così profonda da farle nostre, emoziona come poche altre cose al mondo. Non sempre questa emozione è facile da gestire, non essendo di gioia ma di malinconia, dolore, tristezza. Ci sono, però, alcuni momenti in cui si ha bisogno esattamente di questo. 

Si sente il bisogno di sfogarsi, di ascoltare per sentirsi ascoltati, perché non sempre siamo in grado di esprimere a parole il peso di quello che portiamo dentro. 

Ma la musica sì, lei lo sa fare.

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