L’estate è finalmente giunta al termine e settembre è pronto ad avvolgerci col suo (si spera non troppo) caldo abbraccio fatto di programmi televisivi che stanno per ricominciare. Tra questi c’è X Factor che giovedì 14 settembre andrà in onda su Sky con la prima puntata della sua diciassettesima edizione.
Ad attenderci i quattro giudici: Ambra Angiolini, Fedez, Dargen D’amico e, per ultimo, ma certamente non per importanza, l’attesissimo Morgan; alla conduzione di X Factor confermata Francesca Michielin.
Martedì 12 settembre siamo stati invitati alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del talent di origine britannica. L’evento è stato diviso in due slot: durante la prima parte, è stato mostrato qualche momento della prima puntata in anteprima, durante la seconda parte, invece, abbiamo avuto la possibilità di porre qualche domanda al cast.
La missione di X Factor si riconferma essere quella di prendere per mano delle personalità promettenti, non necessariamente ancora pronte per essere delle star fatte e finite, e condurle durante un percorso di crescita e trasformazione.
Questo format nel nostro paese è diventato un istituzione fin dalle sue prime edizioni, perché ci permette di partecipare a trecentosessanta gradi al percorso di aspiranti artisti messi in competizione con altri e con sé stessi per dimostrare di essere in grado di concretizzare la loro vocazione.
A fare il proprio ritorno sono anche le Home Visit: i giudici passeranno due giorni di ritiro con i loro concorrenti per esercitare l’empatia, qualità che procede di pari passo con il talento.
Interessante è il punto di vista di Ambra Angiolini, la regina del tavolo dei giudici:
Cerco gente che, come me, se ne freghi di quello che funziona, delle visualizzazioni, che porti qualcosa che sia sano, che sia vita. Se tu arrivi con qualcosa che abbiamo tutti un po’ già visto, un po’ già sentito, non succede niente, ci si annoia e si vive in un mondo di cloni. È giusto insegnare a questi ragazzi che si può prendere una posizione, che il senso di responsabilità è qualcosa di rivoluzionario in questo paese. Credo quest’anno più che mai di essere qua solo per quello che ascolterò e che vedrò qua davanti a me.
Altrettanto peculiare sono le considerazioni fatte da Dargen D’amico, al suo secondo anno come giudice:
È necessario fare una considerazione: il ruolo che ricopriamo (coscientemente e incoscientemente, dipende dai momenti) è sia quello di cercare di individuare molto rapidamente quella che possa essere una strada da percorrere artisticamente, ma anche quello di intrattenere i ragazzi, perché questo è soprattutto un gioco. Questi ragazzi stanno facendo una scelta alquanto complessa, cioè quella di decidere di fare questo mestiere nella vita, scelta dalla quale non si torna indietro. Io sono convinto che, nel momento in cui troviamo delle persone che vogliono fare questo lavoro, anche se poi hanno semplicemente la convinzione e non un talento eccelso, c’è posto per tutti in Italia, se c’è la convinzione è facile partecipare a questo roboante mondo dello spettacolo. Dal mio punto di vista, c’è sempre la ricerca di brani che mi conquistino. A me piace ancora emozionarmi per un brano.
Contrastante, invece, è il parere di Morgan:
La musica è difficile farla in televisione, in genere. La televisione si fa in televisione. La musica sta da un’altra parte, però può a volte coincidere, ma è difficile, bisogna veramente impegnarsi. La musica vive in un luogo diverso da quello della televisione. Ma la musica si evolve. La canzone, tra l’altro, è la forma di musica più diffusa al mondo.
Anche quest’anno, centinaia se non migliaia di persone sono state unite da un sogno comune: quello di diventare star e fare della musica il proprio pane quotidiano.
E proprio come diceva Ambra (o quasi): Ti giuro amore, un amore eterno, X Factor!