Dopo uno straordinario tour nei club con tutto sold out a marzo e ad aprile, e una prima data europea a Londra lo scorso 11 maggio, Lo Stato Sociale ritorna con un concerto al Carroponte di Milano lo scorso 2 settembre 2023.
«Un’intera estate di date a prezzi popolari, cercando di abbracciarvi tutti, con in mano un disco libero da urlare, insieme ai pezzi di sempre, suonato in anteprima nei club sudati senza neanche poterlo vendere, invece di fare gli instore. La sensazione è che tutto sia lontano dal paese reale: la politica, la cultura, il cinema, la sinistra. E pure la musica, con i suoi mega eventi e i suoi biglietti alti ormai ovunque. È il momento di suonare gratis, per voi che salvate il mondo, ogni volta che sorridete». Questo l’obiettivo del gruppo, in fondo nessuno di loro è mai cambiato davvero.
È proprio la location a rendere tutto più magico, fresco, estivo e leggero, tra le braccia di centinaia di persone che cantano tutte per un obiettivo comune: sentirsi qualcuno per una sera
È la serata ad essere profonda e piena di dediche, di ricordi, di pensieri scavati nel ricordare Matteo Costa Romagnoli, fondatore dell’etichetta discografica Garrincha Dischi, un vero visionario capace di tracciare una strada dove una strada ancora non c’era. Matteo ha dato vita ad una scena, scoprendo e producendo con la sua creatura, alcune tra le band seminali per la scena indipendente italiana, immaginando e dando vita a un nuovo mondo musicale. Non mancano gli ospiti a ricordarlo, come Cimini e Vasco Brondi.
Ma prima ancora dello show de Lo Stato Sociale salgono sul palco del Carroponte gli España Circo Este, band romagnola con oltre 500 concerti alle spalle tra Italia, Europa ed America forte del loro mix di Pop e di Punk, di Tango e di Cumbia, di Latin e di Reggae, un sound unico ribattezzato Tango-Punk
Sotto le volte in acciaio del Carroponte, illuminate da strisce LED, i “regaz” sono stati acclamati dal pubblico, in quello stesso spazio in cui, negli ultimi dieci anni, si sono esibiti grandissimi nomi della scena italiana ed internazionale, e da dove, forse, tutto è partito quando non li conosceva nessuno. Lodo ricorda le sagre, le feste di piazza, i momenti in cui non si ha una meta precisa ma un sogno grande e pulsante, tanto impossibile da rendere la musica una bellissima ossessione.
Il concerto segue un repertorio molto vasto, dall’ultimo album Stupido Sexy Futuro a quelle canzoni che hanno fatto la storia di un pubblico affezionato e sempre fedele. E ancora più indietro, in quei pezzi dove non vogliamo avventurarci, perché c’è una vastità di sensazioni che non ha confini né limiti.
Chi li odiava ha continuato a odiarli, mentre loro sono andati avanti a descrivere sfighe amorose e sociali come hanno sempre fatto. Tutto è cambiato, la musica, le hit, il pop, ma certe cose rimangono uguali a quei ricordi indelebili di dieci anni fa. Lo Stato Sociale è ancora così indie come un tempo, così indie che non ci piace continuare a fare critica.
Le gambe hanno ballato, e i cuori ammaestrato certi vortici, e a volte ci resta solo questo. E ci basta.