“Mille voci” di Mecna e Drast è l’apripista perfetto di “Stupido amore”

da | Apr 7, 2023 | Recensioni singoli

Mecna è tornato con Mille voci feat. Drast, il primo singolo estratto dal nuovo album, Stupido amore, annunciato in uscita il 5 maggio per Virgin Records/Universal Music Italia. L’album è già disponibile in pre-order al seguente link. La cover di Mille voci è uno scatto di Simone Biavati e vede Mecna sprofondare fra le lenzuola del […]

Mecna è tornato con Mille voci feat. Drast, il primo singolo estratto dal nuovo album, Stupido amore, annunciato in uscita il 5 maggio per Virgin Records/Universal Music Italia. L’album è già disponibile in pre-order al seguente link.

La cover di Mille voci è uno scatto di Simone Biavati e vede Mecna sprofondare fra le lenzuola del letto, come se restasse impantanato nel luogo che racconta l’amore, dove romanticismo e angoscia si stringono forte fino a soffocare.

Mille voci è una richiesta di comprensione all’altro urlata in sella al cuore.

Ti prego, non avere paura di me
Che butto le parole, le parole al vento
Ma stai in silenzio quando si parla di te
Servono mille voci per quello che penso e

Ti prego, non avere paura per me
Che vado a cento all’ora e prima o poi mi schianto
E stai in silenzio quando si parla di te
Ma lo griderai al mondo se avessi il coraggio
Lo griderai che…

Una preghiera, non smisurata come quella di De André e senza una richiesta di viaggiare in direzione ostinata e contraria.

Qui la direzione è ben definita e porta a quel letto, passando per le corse in auto di notte, a finestrino abbassato, i pugni sullo sterzo, le urla che sposano il pianto, quello da nervosismo, che alterna accelerazioni e brusche frenate dell’anima.

Ah noi siamo stati distanti come se ci separassero i continenti
Che cosa ci siamo persi da quando ci siamo persi
Siamo stati sconosciuti, amanti, quasi parеnti
Non mi scordo dei tuoi dubbi, tanti, quasi parecchi

E ci teniamo strеtti mentre il mondo qui cade a pezzi
Conta i miei difetti, il tempo vola se ti diverti
Ho sempre preferito stare da solo, un po’ per conto mio
Perché anche dopo il perdono poi c’è un addio

La distanza è un problema e questa volta Mecna lo dice chiaramente, un ipotetico continente crea un divario maggiore rispetto ad una scala che ci separa solo un passo. In Mille voci emerge la sconfitta e la perdita di qualcosa di grande, emerge la perdita di momenti insieme e la volontà di isolarsi, come se nonostante tutto, alla fine, si restasse da soli, sempre.

Io sono stato testardo, poco ispirato e non ho mai cambiato idea
Se la luna gira scopri che c’è sotto la marea
La nostra è un’odissea fatta di compromessi ed errori
Giurando di non farne più di nuovi

E guardo in basso con gli occhi di chi si è avvicinato al vuoto
Sussurriamo che andrà tutto bene, ci crediamo poco
Se mi spogli non mi togliere i vestiti, strappa via la pelle proprio
Vedrai cosa succede dopo

Consapevolezza, quella che invade e pervade. Si poteva fare di più? Probabilmente sì, ma è pur vero che ci si sente dire che la vita non sempre è quello che immaginiamo e che le cose non sempre vanno come devono andare o, almeno, come avremmo voluto. Pensate un po’: forse la vita è più semplicemente la somma di quello che proviamo ad ottenere e di quello che ci accade a causa delle millemila variabili che non possiamo controllare.

Mille voci è un bagno di onestà, una doccia fredda di cose che non vorremmo sentire, un amplesso che ci lascia scuoiati.

Griderei che sono stanco di fuggire
Voglio vivere, niente di questo può finire
Siamo stati da entrambi le parti
Di un sentimento che provano anche tutti gli altri

Non sono l’unico a stare come sto
A cento all’ora, ma non mi schianterò
Tu non avere paura di me perché io non ce l’ho

Come state? Oserei chiedere, come vi sentite quando nessuno vi guarda?

Spesso non si tratta di ripartenze, è solo falso movimento, convincersi di essere autosufficienti nonostante l’assenza del motore, un cuore scippato male.

Vero, bisogna mostrarsi forti, e poi nelle cicatrici si conficcano i nostri demoni a cui abbiamo dato un nome, però che bello è dire all’altro di non temere per noi, che saremo alberi di ciliegio capaci di dare ancora frutti. Diremo di non avere paura e poi saremo lì a contorcerci in quel letto, quello che avevamo immaginato di stropicciare insieme, quello che si bagnerà di lacrime e non di orgasmi bellissimi.

Mille voci è solo l’antipasto di Stupido amore. Siete pronti al resto?

 

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