La magia delle cose normali e la voglia di sentirsi sé stessi attraverso la propria musica, sono due dei valori espressi in Realismo Magico in Adriatico, il nuovo album di Colombre, in uscita il 31 Marzo per Bomba Dischi. Abbiamo fatto una chiacchierata con l’artista per farci raccontare un po’ di cosine interessanti.
E’ una settimana importante, quindi come stai? come ti senti?
Sono giorni impegnativi, ma questa settimana esce il disco, sono carico e assolutamente felice.
Allora, il nuovo disco di Colombre esce venerdì 31 marzo e si chiama Realismo Magico in Adriatico. Raccontaci un po’ il concept e la storia del disco, per esempio, sono curiosa, è autobiografico?
Il punto è questo: lo sfondo è l’Adriatico, perché è il mio mare, quello più vicino a me, è una sorta di luogo simbolico. E’ come se rappresentasse tutta la provincia più marginale, però il punto è che questo posto, per quanto marginale e apparentemente tranquillo, in realtà, è quasi fondamentale, anche geograficamente se ci pensate. Ma la cosa che più mi interessa di questo luogo simbolico, è che pur essendo marginale, è “un bel tipetto”, è un mare che si fa rispettare, a volte è anche un po’ incontrollabile, un po’ pazzerello, infatti basta un colpo di vento, ed è subito tempesta (che magari non ti aspetti).
Mi piaceva questo contrasto, quel contrasto di quando hai con te qualcosa che apparentemente sembra tranquillo e poi ti rendi conto del fatto che c’è sempre un elemento magico, un elemento misterioso che ti sposta la visione delle cose. Secondo me il realismo magico in Adriatico è questa cosa qua: sono storie reali, che partono dalla realtà, non per forza autobiografiche, ed infatti, proprio essendo storie prese dalla realtà, portano con sé quel velo di mistero e di magia, proprio come il Mare Adriatico. E’ come se pensassimo molto spesso che la realtà sia meno magica di quello che in realtà è. Poi lo dice anche Shakespeare, “il Mare Adriatico, è il più pericoloso al mondo!”
Mentre invece, ritroveremo qualcosa dei tuoi vecchi dischi, Pulviscolo e Corallo, in Realismo Magico in Adriatico?
Io ho cercato di condensare, di metterci del mio anche in questo album. Ho cercato di prendere la spontaneità e la libertà di Pulviscolo, unita al sound più robusto di Corallo. Con il mio nuovo disco, l’obiettivo è quello di unire le due cose, anche perchè il mio modo di scrivere è sempre lo stesso, io mi metto lì e gioco un po’ con la musica, fino a quando non esce qualcosa che mi piace o che mi convince. Credo che questo disco sia la versione di me più evoluta, una specie di sunto dei dischi precedenti, ma con più magia e psicadelia.
E le collaborazioni invece? Da dove è arrivata l’idea dei feat. con Maria Antonietta e Franco126?
Per me il featuring è una cosa che va fatta solo quando si crea con l’altr* artista qualcosa di bello, soprattutto a livello di rapporto. Ho voluto fare due featuring perchè in questo disco, rispetto agli altri due dischi, mi sono aperto di più e secondo me questa è un’altra caratteristica fondamentale di questo progetto, ho cercato di avere meno sotto controllo le cose, di delegare di più, di affidarmi. Mi sono lasciato andare di più questa volta, non ho preteso di fare tutto da solo.
Del brano con Franco126 sono davvero soddisfatto, siamo stati giorni insieme e ci siamo guardati negli occhi davvero per poter creare il pezzo, abbiamo lavorato sul brano e ci siamo confrontati, tra di noi c’è un rapporto reale e fatto di stima (e quando ci vediamo parliamo di tutto, non solo di lavoro!). Invece con Maria Antonietta, che è la mia compagna, la collaborazione è nata perché aveva questo brano bellissimo nel cassetto, scritto da lei, ci abbiamo lavorato insieme e alla fine, quando l’abbiamo cantata insieme quasi per gioco, la canzone ha preso una nuova forma e ha acquisito un nuovo valore.
Il giorno dopo l’uscita partirai per un viaggio itinerante, giusto? Spiegaci un po’.
Sì, ci è venuta questa idea. Abbiamo pensato di partire da Ancona, con destinazione Trieste. Questo viaggio di alcuni giorni ha come obiettivo innanzitutto quello di incontrare personaggi che ci sono state suggeriti, che avranno la possibilità di raccontarci la loro storia di vita e poi, ovviamente, l’altro scopo è suonare in giro in acustico, in modalità busking, con appuntamenti accessibili a tutt*, che comunicherò sui miei canali social. Sarà un’occasione per assaporare la vera essenza delle zone collegate dall’Adriatico e soprattutto una grande opportunità per socializzare e conoscere nuovi racconti.