Milano, mercoledì 16 novembre, ore 19. Ci ritroviamo all’entrata del Cinemino, cine-circolo che conta poco più di 70 posti, per l’ascolto in anteprima del primo joint album di Inoki e Dj Shocca 4 MANI (Asian Fake / Sony Music Italy), fuori il prossimo 25 novembre su tutte le piattaforme.
Dopo ben 18 anni dall’uscita di BOLO BY NIGHT la lunga attesa è ormai giunta al termine. Fabiano e Roc Beats tornano insieme con un nuovo disco creato neanche a farlo apposta “a 4 mani”, caratterizzato da barre incisive e pungenti e un beat inimitabile puramente old school. Due amici di vecchia data, due menti affini, due anime che parlano la stessa lingua e che finalmente hanno l’occasione di fondere le loro personalità in un unico progetto.
Tra una bionda alla spina e qualche saluto ci accomodiamo nella saletta del Cinemino. A moderare Carlo Pastore, che chiama sul palchetto i due artisti, seguiti da urla di acclamazione. In un’atmosfera intima e amichevole, in cui non mancano di certo momenti di battute e rivelazioni, arriva il tanto atteso ascolto di 4 MANI.
Il disco si compone di 7 tracce che testimoniano l’impronta che i due hanno lasciato nella scena hip hop italiana, di cui 3 brani in collaborazione con amici e colleghi: MILANO BY NIGHT con Jake La Furia e Emis Killa, DETOX con Gemitaiz e SORELLE con Nina Zilli.
Brano dopo brano l’atmosfera in sala è un crescendo di commenti di apprezzamento e applausi. Aspettare tutto questo tempo non è poi stato così male.
Di seguito, qualche chicca emersa dalla chiacchierata con il duo a proposito del progetto:
«Le canzoni sono tutte sincere, Shocca conosce il modo in cui lavoro. Entro in studio, sento il beat e scrivo quello che mi viene in mente, lo butto fuori. 4 LIRE è la mia canzone preferita perché è quella che descrive meglio la mia vibe di questo momento, più di tutte le altre».
«MILANO BY NIGHT descrive un po’ la vita notturna di Milano, così come vent’anni fa descrivevo quella di Bologna. Per quanto riguarda la scelta degli artisti cercavamo qualcuno che rappresentasse Milano alla grande, non è facile parlare di Milano se non sei di Milano. Nonostante io ci abito da 10 anni, non è facile parlare di una città senza avere a fianco qualcuno che possa risultare più credibile».
«EZÉRCITO è la prima canzone che abbiamo fatto. In quel periodo avevo appena iniziato a praticare il Candomblé (religione afrobrasiliana), il brano descrive proprio quella fase della mia vita ed è una benedizione all’album. Anche i colori che abbiamo scelto per l’album, il rosso, il bianco e il nero, sono i colori del santo a cui io sono devoto».
«In SORELLE c’era l’esigenza di portare rispetto alla figura della donna. Arriva in un momento di difficoltà in cui le mie amiche mi sono state vicine. Mi è sembrato doveroso restituire loro un po’ d’amore».