Conosciamo tutti molto bene la “Pornostalgia” di Willie Peyote

da | Mag 6, 2022 | Recensioni album

di Cristiana Dicembre È fuori oggi, venerdì 6 maggio, il sesto album in studio Pornostalgia di Willie Peyote, anticipato ad aprile dal brano manifesto Fare schifo con Michela Giraud. L’album esce a tre anni di distanza dal precedente Iodegradabile e ad un anno di distanza dalla partecipazione al Festival di Sanremo con MAI DIRE MAI […]

di Cristiana Dicembre

È fuori oggi, venerdì 6 maggio, il sesto album in studio Pornostalgia di Willie Peyote, anticipato ad aprile dal brano manifesto Fare schifo con Michela Giraud. L’album esce a tre anni di distanza dal precedente Iodegradabile e ad un anno di distanza dalla partecipazione al Festival di Sanremo con MAI DIRE MAI (La locura).

Non si è mai troppo sicuri di cosa aspettarsi da Willie Peyote, che un giorno va a Sanremo e l’anno dopo non ne sembra più così entusiasta. Così pare nel brano All you can hit:

Bello Sanremo ma non ci vivrei “mai dire mai” 
Cristo ok, no dico sul serio ho già dato abbastanza
se vuoi rivedermi c’è sempre Raiplay

La “per niente inaspettata” critica al finto volontarismo dei ricchi

Ci mancavano le verità non richieste di Willie, quelle pungenti frecciatine tipiche del rap peyotano che, nel brano UFO con cui si apre l’album, si fanno largo nel testo. La critica che fa nel brano è diretta ai ricchi che ostentano beneficenza e un appoggio a tematiche sociali con un buon sottofondo economico. E qui subito viene in mente Fedez:

Ma per quanto fosse giusta la campagna vedo scopi commerciali 
e in quanto tali sono schiavi del profitto e dei denari

Siamo tutti d’accordo, dai, chi è che non ha mai pensato quanto fosse estrema l’ostentazione di gente (Fedez e family) che abbraccia cause nobili. Un’estrema ostentazione, poi, significa spesso solo una cosa: soldi. Molti smuovono la critica nei confronti di chi come i Ferragnez fanno volontariato purché sia resa pubblica la notizia. Molti (illusi) credono che i ricchi potrebbero dedicarsi a campagne nobili senza dirlo al mondo, dimenticando che nel 2022 il popolo, purtroppo, giudica ancora positivamente le persone dalle loro buone azioni ostentate.

In un mondo in cui per forza devono vincere tutti fare schifo è una rivoluzione

Questo qui sopra è il motto del brano Fare schifo che Willie Peyote canta in compagnia di Michela Giraud. Un motto che agli inizi degli anni 2000 forse avrebbe fatto anche scalpore, ma adesso non più. È triste, infatti, osservare anche Willie omologarsi per un attimo di integrazione social-musicale e affidarsi al cliché del “fare schifo è bello” troppo in voga adesso. È triste, poi, vedere che per farlo ha scelto proprio Michela Giraud, anch’essa attualmente in voga. Sia chiaro, in lei non c’è assolutamente nulla che non vada, semplicemente Willie Peyote l’ha “utilizzata” per dei fini totalmente commerciali e omologanti.

Fare schifo sarebbe il brano manifesto dell’album, scelta totalmente sbagliata e che non rende giustizia al resto dei brani. Quindi, vi prego, non soffermatevi a un brano che ha poco da dire se non quello che già si è detto, e andate oltre.

Il rigore salvifico di Emanuela Fanelli

Il brano Risarcimento skit “parlato” (e non cantato) da Emanuela Fanelli è letteralmente un rigore al 90esimo che salva Willie dalla banalità in cui rischiava di incastrarsi con Michela Giraud. Non a caso la Fanelli parla di “metafore calcistiche” nello stesso brano e in questo “soliloquio musicale da maschio alpha“, parla a Willie Peyote di quanto spesso ci sentiamo tutti essere unici e speciali e pure in colpa di essere felici.

Il senso di colpa nei confronti della felicità è ancora un totale tabù e spesso alcuni di noi neanche sono consapevoli di provarlo. È un dono prezioso il fatto che Emanuela Fanelli ne abbia parlato e stravolto le sorti dell’album con una piccola, semplicissima, ma ignota verità:

la felicità non è mai un furto
piuttosto è un bel risarcimento

La controrisposta alla felicità di Willie Peyote

Si scopre, poi, che il brano appena citato Risarcimento skit non è nient’altro che la contro risposta della Fanelli all’idea di felicità di Willie Peyote. Il rapper, infatti, nel brano “Il furto della passione” identifica la felicità come un furto:

La felicità è un furto
io cercavo solo un complice e vabbè scusa il disturbo.

È all’idea del furto del rapper che la Fanelli risponde con un risarcimento, motivo per cui lo stesso Peyote ha ammesso che l’attrice gli ha regalato la frase più poetica del disco (la felicità non è mai un furto, piuttosto un bel risarcimento).

I soldi non esistono

Continuano i riferimenti al denaro, questa volta nel brano I soldi non esistono dove Willie Peyote è accompagnato da Jake La Furia e Speranza. Non solo, il rapper ci tiene a mantenere vivi anche i riferimenti musicali che hanno caratterizzato la propria stessa carriera artistica:

È un pezzo rap che parla di rap e non potevo non mettere dentro i miei riferimenti musicali: c’è Jake La Furia (l’apporto che i Club Dogo hanno dato alla mia musica è stato fondamentale) e cito Fabri Fibra (che cito in realtà in ogni mio disco, come un portafortuna, anche se non sono scaramantico). Jake e Speranza (tra gli artisti che apprezzo di più della nuova scena) hanno dato la loro visione mettendo la loro voce e la loro penna a servizio del tema. 

Cos’è dunque la “PORNOSTALGIA” di Willie Peyote?

Pornostalgia è la prosecuzione del precedente album Iodegradabile con cui il rapper vuole soffermarsi sulla nostalgia galoppante in cui viviamo. Ricordiamo malinconici una realtà che, a conti fatti, non abbiamo mai vissuto perché troppo giovani. Siamo, dunque, nostalgici di ciò che non ci è appartenuto, di ciò che non è mai stato nostro. Ci ritroviamo a guardare indietro vecchi film e libri, foto e polaroid con estrema nostalgia.

Questo perché avendo meno certezze sul futuro, cerchiamo rassicurazioni dal passato. Anche se questo passato non lo abbiamo mai vissuto.

 

 

La Playlist di Cromosomi